Il fumetto “Les vents ovales” vincitore del premio libro di rugby dell’anno

Il fumetto “Les vents ovales” vincitore del premio libro di rugby dell’anno
Il fumetto “Les vents ovales” vincitore del premio libro di rugby dell’anno
-

SCANSIONE SPORT – Il primo volume della saga Les vents ovales ha ricevuto questo giovedì al Senato il premio La Bibliotèca.

Per il terzo anno, il premio La Bibliotèca per il libro dell’anno di rugby è triplicato. Succedono Didier Cavarot, che ha inaugurato la classifica con le cronache di “Monsieur Rusigby”, e Benoît Jeantet, premiato lo scorso anno per la sua raccolta di racconti “Le Ciel a des pieds. Mélancolies ovales”, la giuria, presieduta dal senatore Philippe Folliot, ha infatti scelto il fumetto Les Vents ovales, e i suoi tre creatori, il disegnatore Horne oltre agli sceneggiatori Aude Mermilliod e Jean-Louis Tripp.

Primo volume di una saga che ne comprenderà tre (è disponibile anche il volume 2, Monique), Yveline (edizioni Dupuis, collezione Aire Libre) mescola abilmente la vita quotidiana di due villaggi del Sud-Ovest, dal maggio 1967 al maggio 1968, sotto lo sfondo dell’emancipazione. Il rugby fa abilmente da sfondo alla rivoluzione che si prepara, dal prete del villaggio, incidentalmente allenatore della squadra (o viceversa…), all’insegnante attivista comunista, compreso il noto conservatore.

Yveline, volume 1 della saga The Oval Winds
Edizioni Dupuis

Protagoniste in questo periodo di cambiamento sono le giovani donne, forti e determinate all’alba di una nuova era. Una piccola storia di provincia che si mescola a quella grande (con giudiziosi riferimenti storici in bianco e nero) sotto lo stile gioioso e preciso di Horne. Per una boccata d’aria fresca e nostalgia.

Una saga immaginata, inizialmente, da Jean-Louis Tripp che bruciava nell’evocare “il rugby della sua infanzia”, sempre segnata dallo spavento di Montauban, sua città natale, nel 1967 quando aveva nove anni. “Ne ho un ricordo molto forte.” Ha mescolato i suoi ricordi con la causa femminista, diretta dalla sua co-sceneggiatrice, Aude Memilliod.

Il Premio Bibliotèca per la migliore opera di rugby dell’anno passato, dotato di 3.000 euro, è stato fondato da Philippe Folliot, Richard Escot, vicedirettore de “L’Équipe”, e David Reyrat, responsabile della sezione rugby al “Figaro”. Gli altri membri della giuria sono l’ex giocatore e allenatore del XV di Francia Pierre Berbizier, l’ex consulente internazionale e televisiva Laura Di Muzio, lo scrittore Jean Colombier (Prix Renaudot 1990), il vicedirettore del “Midi Olympique” Emmanuel Massicard , lo scrittore e vicedirettore di “Figaro Magazine” Jean-Christophe Buisson, l’artista-fotografo Max Armengaud e il vincitore del 2023 di questo premio, Benoît Jeantet.

-

PREV Tesla è in testa ai richiami, ma per una buona ragione
NEXT Abdukodir Khusanov al City, questione di ore, ha interrogato Pep Guardiola