Melbourne – Novak Djokovic approva il nuovo sistema degli Australian Open che mette a disposizione dei giocatori delle mini-salotti per favorire gli scambi con lo staff durante le partite, ma si dice contrario all’invadenza dei microfoni televisivi
Per il suo primo torneo del Grande Slam con il suo nuovo allenatore Andy Murray, Novak Djokovic è fortunato. Sui tre campi più grandi degli Australian Open, il torneo mette a disposizione dei giocatori una piccola lounge dove chiacchierare durante l’incontro con il proprio staff, con un limite di quattro persone per box e una marea di dati. In altre parole, il coaching, un tempo vituperato, oggi è fortemente incoraggiato e addirittura valorizzato. Tanto da deliziare il giocatore più vincente della storia degli Slam, qualificato al 3° turno di Melbourne dopo il successo contro il portoghese Jaime Faria (6-1, 6-7, 6-3, 6-2).
“Penso che sia un vantaggio per il torneo”, ha detto Nole. Le quattro persone nell’angolo sono selezionate da me. Immagino che l’idea in futuro sia quella di installare dei microfoni. Per i fan sarebbe interessante ascoltare il contenuto delle conversazioni. Potrebbero esserci filmati virali sui social media. »
Il rischio di fornire informazioni cruciali all’avversario
Ma il riconoscimento di un interesse per l’intrattenimento non costituisce un’approvazione. Novak Djokovic è fermamente contrario a questa opzione. “The b(…) Leggi di più su 20 minuti
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