A corto di forze in diversi punti del fronte orientale, Kiev è stata costretta ad abbandonare numerose posizioni strategiche di fronte alle offensive russe. Ma nonostante la progressiva perdita di risorse umane e materiali, l’Ucraina conserva ancora una risorsa preziosa: la sua popolazione di giovani adulti, esenti da qualsiasi coscrizione nelle forze armate.
Un esercito di quarantenni
A differenza di altre forze armate, l’età media dei soldati ucraini è di 43 anni e fino al 2024 venivano arruolati solo uomini di età superiore ai 27 anni, cifra che da allora è stata abbassata a 25 anni. Questo sistema mira a proteggere i giovani ucraini da un drenaggio demografico come quello sperimentato dalla Francia durante la prima guerra mondiale, che potrebbe ostacolare ogni speranza di ricostruire il paese.
Dal 24 febbraio 2022, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj si trova ad affrontare un pericoloso dilemma: la guerra contro Mosca richiede costantemente più uomini, ma qualsiasi modifica delle leggi sulla mobilitazione porta a forti proteste politiche e priva la forza lavoro di manodopera. economia pesantemente colpita dal conflitto.
La mancanza di uomini sta gradualmente indebolendo l’esercito ucraino, alle prese con continue perdite, ma anche con una stanchezza sempre crescente tra i suoi combattenti. Questi ultimi non beneficiano di alcuna forma di smobilitazione, e sono quindi costretti a restare nell’esercito fino alla morte o ad un infortunio sufficientemente grave da esentarli da ogni servizio attivo.
Un calcolo difficile per Kiev
Secondo il Financial Times, tra gennaio e ottobre 2024 sono state avviate circa 60.000 indagini su casi di abbandono di posta, quasi il doppio rispetto agli anni 2022 e 2023 messi insieme, evidenziando la graduale perdita di morale tra i combattenti ucraini. Questi casi includono 19.826 diserzioni e 40.659 assenze non autorizzate, le ultime delle quali potrebbero essere collegate a periodi di congedo sempre più brevi a causa della mancanza di soldati.
La legge sulla mobilitazione dell’aprile 2024, adottata faticosamente dopo essere stata modificata più di 4.000 volte, ha suscitato forti critiche dopo la revoca delle disposizioni che avrebbero dovuto consentire ai soldati di leva di lasciare il servizio attivo dopo 36 mesi.
Mike Waltz, uno stretto alleato di Trump nominato all’onnipotente incarico di consigliere per la sicurezza nazionale, ha proposto una soluzione radicale durante un’intervista con ABC News: abbassare l’età per la leva da 25 a 18 “per stabilizzare la situazione sul campo di battaglia”. Questa soluzione era già stata proposta dal presidente americano Joe Biden a novembre, secondo l’Associated Press, di fronte alle urgenti necessità sul fronte, ed era stata criticata da Elon Musk, uno dei pilastri dell’amministrazione Trump.
Una misura del genere consentirebbe a Kiev di accedere a una vasta forza lavoro e possibilmente di stabilire veri e propri periodi di rotazione al fronte, aumentando il morale dei militari e riducendo il flusso di diserzioni. Il prezzo sarebbe però pesante da pagare per il Paese, costretto a sacrificare i suoi giovani, soprattutto perché molte persone rischierebbero anche di fuggire all’estero.
Cambio di programma per la squadra di Trump?
Non bisogna però sopravvalutare il numero di giovani disponibili in questa generazione: secondo il Servizio statistico ucraino citato da Ukraïnska Pravda, nel gennaio 2022 nel Paese c’erano 1,6 milioni di uomini tra i 18 e i 25 anni, rispetto ai 5,5 milioni di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Da 40 a 59, segno di un chiaro calo demografico per Kiev.
Tanto più che, secondo Newsweek, 6 milioni di ucraini in età di leva non hanno aggiornato i propri dati di registrazione militare, una disposizione obbligatoria dal maggio 2024 che dovrebbe rendere il processo di registrazione militare più efficiente e trasparente. reclutamento. In altre parole, la carenza di uomini al fronte è dovuta principalmente alla difficoltà di mobilitare uomini che fuggono dalla leva, vivono all’estero o restano discreti in patria.
Ma questa proposta di Mike Waltz merita di essere sottolineata viste le implicazioni che potrebbe avere sui piani di Trump per l’Ucraina. Il presidente rieletto ha fatto sapere che metterà fine al conflitto non appena entrerà in carica, ma i commenti di Waltz potrebbero significare che Trump vuole rafforzare la posizione di Kiev prima di qualsiasi forma di negoziato.