Il deputato ribelle Sébastien Delogu ha condiviso una lettera di minaccia di morte nei confronti di X. Vi è menzionato anche Jean-Luc Mélenchon.
Sébastien Delogu, un deputato ribelle, è comparso martedì 7 gennaio davanti al tribunale penale di Marsiglia per violenza intenzionale dopo aver picchiato un vicepreside e un CPE di un liceo della città di Marsiglia durante un blocco contro la riforma delle pensioni lo scorso marzo. Il pubblico ministero ha chiesto all’imputato 6 mesi di reclusione e 1000 euro di multa. Se la decisione finale non verrà presa prima del 14 febbraio, il parlamentare dovrà affrontare un altro problema, di tutt’altra natura e di tutt’altra gravità. Ha condiviso su X, questo lunedì 13 gennaio, le minacce di morte che aveva ricevuto di recente.
Sono stati inviati sotto forma di lettera stampata, accompagnata da un proiettile. Scritto dal “Committee 732” e datato 1 gennaio 2025, il mittente non ha usato mezzi termini. “Voi e i vostri complici antifa della pseudo France insoumise, in realtà Francia soggetta alla lobby islamista, vi mandiamo un amichevole avvertimento”, si legge all’inizio della lettera.
A metà del testo, le minacce di morte sembrano estendersi a colui che viene definito il “führer” della Francia ribelle, vale a dire Jean-Luc Mélenchon, che secondo il mittente “sa”: “un giorno gli salterà la testa”. “. Per quanto riguarda Sébastien Delogu, che secondo quanto scritto può “ancora farla franca”, viene invitato vivamente a “fermare le sue gesticolazioni e le sue provocazioni”. Il mittente attacca anche Mathilde Panot, che insulta definendola “stronza” ricordando quella volta in cui non sapeva come dire Senato pubblico dove la Palestina era precisamente situata rispetto al fiume Giordano.
Minacce ripetute denunciate da Jean-Luc Mélenchon e dal suo partito
Queste minacce di morte non sembrano essere la prima volta per Sébastien Delogu, visto il suo commento: “Continua”, sopra la sua pubblicazione. Il deputato aveva infatti annunciato quest’estate di aver presentato due denunce a seguito di minacce di morte. La Procura di Marsiglia ha poi aperto un’indagine per “minacce di crimine o delitto contro un funzionario eletto”.
Secondo Sébastien Delogu, queste minacce sono aumentate dopo le sue posizioni sul conflitto israelo-palestinese. In particolare, ha brandito una bandiera palestinese nell’emiciclo dell’Assemblea Nazionale e ha intensificato i suoi interventi sull’argomento sui social network. Il mese scorso ha pubblicato anche un’altra lettera che minacciava lui e i suoi cari e che lui stesso ha attribuito a un “elettore del Raduno Nazionale”.
Da parte sua, Jean-Luc Mélenchon ha denunciato, in un video su Youtube lo scorso novembre, un clima politico-mediatico “marcio” in Francia, che sarebbe stato “creato da zero affinché finisca male” per gli Insoumi. Ha puntato il dito in particolare contro Bruno Retailleau, che ha accusato di aver attaccato “i parlamentari di Insoumis per accusarli di antisemitismo”. “Molti di noi hanno dovuto cambiare numero di telefono perché eravamo molestati giorno e notte. Alcuni sono stati spinti fisicamente e poi minacciati di morte”, si è lamentato in quel momento. Tra questi ci sarebbero i deputati Aymeric Caron, Louis Boyard e Thomas Portes.