Coppa di Francia | 16a finale | Ricordi di Bastia – Nizza: “Rivedo le bombe agricole ai piedi dei Letizi”

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Commenti raccolti da Timothe Crépin

Romain Genevois : “Leca voleva vantarsi…”

  • Ex giocatore del Nizza (2012-2016)

“Ho scoperto questa rivalità giocando a Nizza. Non sapevo che ci fosse tanto attrito tra i due. Inevitabilmente ripenso a questa partita casalinga in cui è esplosa un po’… (Ndr: parla del “famoso” Nizza-Bastia del 2014, quando Jean-Louis Leca, allora portiere dello Sporting, sventolava una bandiera corsa in campo fine partita, portando a grandissimi eccessi in campo, con i tifosi che avevano invaso il prato). Come giocatori, sappiamo che dobbiamo avere un atteggiamento esemplare e non entrare in questo gioco che deve restare quello dei tifosi. Con rispetto, con moderazione, senza sfociare in aggressioni. partita, non è stato necessariamente il contrario, soprattutto con Jean-Louis Leca che ha tolto la sua bandiera. Farlo significa dare una scusa perché le cose inizino a litigare. Non è questo il ruolo. di un giocatore di calcio. Forse voleva mettersi in mostra, dimostrare che era un vero Bastiais… Forse una parte di lui se ne pentiva. Ci ritroviamo in mezzo a tutto questo, va a puttane, si vedono calci… Cerco di calmarmi, affinché certi tifosi non attacchino i giocatori, ma non è ovvio… Non volevo fare il delinquente solo per compiacere i tifosi. Viene ricordato ancora oggi, ma non per buone ragioni. Ma non dovremmo ricordarcelo neanche da queste partite. Mi ha anche divertito vedere certi giocatori che non erano originariamente corsi diventare quasi corsi nel modo in cui parlavano (ride). Questo folklore era divertente. Il Bastia resta un club con una tifoseria dal sangue caldo. Non è mai facile, non importa la squadra… Ricordo di aver giocato con Gueugnon, con il Tours… Il tappeto rosso non è mai stato steso per noi! Anche se non c’era tanta animosità come con il Nizza”.

Jean Louis Leca, portiere del Bastia, sventola la bandiera della Corsica a margine della partita di Ligue 1 contro il Nizza, 18 ottobre 2014 all’Allianz Riviera

Credito: Getty Images

Federico Hantz : “Bombe agricole ai piedi dei Letizi”

  • Ex giocatore del Nizza (1993-1995) ed ex allenatore del Bastia (2010-2014)

“Se penso al Bastia, il derby più significativo è contro l’Ajaccio. È il derby vero, con dietro tante cose simboliche. Ma Bastia-Nizza è pesante. Ma la genesi, credo che derivi dagli anni ’60, quando ancora l’Università Paoli de Corte non aveva aperto. Prima del 1981, gli studenti corsi andavano nel continente, a Parigi, Marsiglia, ma. anche molto bello. Quindi c’era emulazione in relazione a questo. Il ricordo che ho è di quando ero giocatore nella stagione 1993-94. I due club erano in Ligue 2 e alla fine sono risaliti. stagione che ricordo Bastia-Nizza (0-0, 1994)… Lionel Letizi (ex portiere dell’OGCN) era in porta. Casanova, giocatore emblematico del Bastia. Una lotta continua Oggi parliamo dei fumogeni sugli spalti, ma io vedo le bombe agricole che scoreggiavano ai piedi di Lionel. da un metro gli fanno esplodere la caviglia…”. Ecco che eravamo sullo 0-0, ma il risultato era comunque di poco conto. Prima di Bastia-Nizza, tra i giocatori sì, c’era apprensione. In ogni caso, questa rivalità è stata realmente stabilita dai tifosi. Tra i club non è proprio così. C’è sempre timore riguardo a questa partita, soprattutto a livello arbitrale, ma penso che non ci sia nulla di cui preoccuparsi. Perché non c’entra niente con Bastia-Ajaccio”.

Frédéric Hantz, allenatore del Bastia, in Ligue 1, nel 2013

Credito: Getty Images

Nicolas Penneteau : “Mi è piaciuto tantissimo vivere queste partite al Sud”

  • Ex giocatore del Bastia (1997-2006)

“A Bastia – Bello che ci ha fatto male, era il 2003. Eravamo molto ben classificati, tra i primi sei. Ospitiamo Nizza. Conduciamo 1-0 (gol di Florian Maurice). Poi c’è una palla in profondità per Abdelmalek Cherrad, il nostro difensore, che cade durante la corsa in difesa. Facciamo 1-1. Questo interrompe il nostro buon momento ed è l’inizio di una lunga serie negativa. 5 sconfitte e 6 pareggi a fine stagione), dove avevamo quasi paura di andare giù. Storicamente, quella Bastia – Nizza è ancora una partita dagli scontri accesi, con poca elettricità sia tra i giocatori che con la tifoseria. Al Ray, quando sono venuto a Bastia e anche allora a Valenciennes, sono stato il “benvenuto” (sorride). Con l’altra società erano sempre partite equilibrate, un gol di differenza, ma a me piaceva vivere queste partite del Sud con un po’ di aggressività, verbale e fisica, un po’ vecchio stile. Aspettavamo queste partite perché sapevamo che ci saremmo scontrati. Partite da intimidazione con squadre che, nonostante tutto, avevano grandi qualità. Era più una questione di mente che di tecnica. Con priorità al coinvolgimento. Ma tutto nasce soprattutto dall’animosità tra tifoserie. È stato trasmesso attraverso di loro. E siccome volevamo renderli orgogliosi… Poi, quelli che giocavano nel Nizza o nel Bastia erano spesso giocatori di carattere. Anche il reclutamento è stato pensato per adattarsi a questa modalità derby”.

Olivier Echouafni : “Bloccato 3-4 ore a Furiani”

  • Ex giocatore del Nizza (2003-2010)

“Ah sì, un Nizza – Bastia, è sempre stato qualcosa… Ma per poco, voglio dire! C’è sempre stata una storia, con alcune partite difficili. Ricordo, nel 2004. Siamo andati a Bastia. I tifosi del Nizza erano arrivati ​​in 200-300, erano carichi come non mai e ci siamo ritrovati ad aspettare tre o quattro ore, bloccati allo stadio. ci furono risse in tutto lo stadio. Ci chiedevamo cosa stesse succedendo. Ci è stato detto che la sicurezza non era affatto garantita e che non potevamo andare all’aeroporto per partire. sì, c’era impegno, ma non ricordo nemmeno partite di coltello. Aggressività sì, ma oggi con il VAR non funzionerebbe più’.

Lancio di proiettili contro il pullman dei tifosi del Nizza prima di Bastia-Nizza in Ligue 1, 2 aprile 2004

Credito: Getty Images

Chaouki Ben Saada : “Una battaglia di fierezza e fierezza”

  • Ex giocatore del Bastia (2001-2008 e 2019-2022) e del Nizza (2008-2011)

“Il ricordo è il fervore che c’era allo stadio, al Furiani. Sentivamo che era un derby come nessun altro. Con molta animosità in campo. Per i giocatori è una partita come tutte le altre, non come i derby corsi, credo proprio che si giochi tra i tifosi. Lo stadio era pieno, perché era bello di fronte. Una battaglia d’orgoglio tra tifosi. , eravamo solo alcuni club uguali, con molto orgoglio di essere di Bastia o di Nizza, molto fervore in ciascuno dei “piccoli” stadi, Furiani da una parte, Ray dall’altra. Anche con questa mentalità da combattente e conquistatore. Ma non ci è stato fatto capire che dovevamo vincere questa partita più di ogni altra. In seguito, penso che questo derby abbia assunto importanza dopo il Bandera (NdR: Il Nizza – Bastia del 2014 con Jean-Louis Leca). “

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Neal Maupay e Francois Joseph Modesto durante la partita di Ligue 1 tra Nizza e Bastia del 15 marzo

Credito: Getty Images

Gaël Danic *: “I discorsi di Yannick Cahuzac e Jean-Louis Leca”

  • Ex giocatore del Bastia (2015-2017)

“Quando sono arrivato a Bastia non sapevo che ci fosse così tanta emozione attorno a questa partita contro il Nizza. Le mie figlie sono venute negli spogliatoi dopo la mia prima partita. Siamo rimasti bloccati per più di un’ora perché fuori c’erano fumogeni e petardi, i tifosi del Nizza erano insieme ai tifosi del Bastia. È stato allora che ho visto che c’era animosità… Ci stai provando. spiegatelo alle vostre figlie ma… Dite che è una stupidità. Invece di parlare di sport con loro, ho parlato più di educazione. Ma Nizza e Bastia sono calde, sì. c’è un’esperienza anche con il mio amico Jean-Louis (Leca) che sventolava la bandiera allo stadio del Nizza… Io sono arrivato l’anno dopo quindi… Giocatori come Jean-Louis Leca e Yannick. Cahuzac, prima di Bastia-Nizza, potrebbe darci un po’ più di allerta e dirci che non avevamo il diritto di non fare lo sforzo e che il piede, non lo mettiamo alla gola, ma quando proviamo a metterlo sulla palla in quel modo. abitudine, ecco, devi metterla di più, di più”.

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Gli animi si scaldano tra i giocatori di Nizza e Bastia, 26 febbraio 2016

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Frédéric Née *: “Gol che la gente ricorda”

  • Ex giocatore del Bastia (1998-2001 poi 2003-2006)

Una rivalità tra tifoserie, piuttosto storica. Ci è stato fatto capire che non dobbiamo perdere nulla. Quell’impegno e quell’aggressività erano necessari. Per loro era molto più significativo di una rivalità sportiva tra i due club. È stato più un aspetto storico e politico, direi, che ha reso la partita una partita a parte. Ci sono state partite in cui c’era tensione, ma senza scontri in campo. Ho vinto più derby di quanti ne ho persi. Ricordo la gioia dei tifosi. La settimana successiva al derby vinto, erano orgogliosi e felici. Si vedeva che la gente era felice. Un obiettivo? Ne ho segnato uno contro il Nizza al Furiani, sì. Su un’azione con Youssouf Hadji (2-0, 2005). Sempre soddisfazione in una partita del genere. Obiettivi che la gente ricorda. Era un’altra motivazione”.

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