Premio FFE: quattro imprenditrici libanesi rompono gli stereotipi di genere

Premio FFE: quattro imprenditrici libanesi rompono gli stereotipi di genere
Premio FFE: quattro imprenditrici libanesi rompono gli stereotipi di genere
-

Poiché gli ostacoli rimangono numerosi per le donne imprenditrici in Libano, il concorso Francophone Woman Entrepreneur (FFE) si distingue come uno dei rari eventi volti a incoraggiare lo sviluppo aziendale e la promozione dell’imprenditorialità femminile, sia nel paese che nella regione. Inizialmente prevista per ottobre 2024, questa tredicesima edizione, rinviata a causa della guerra in Libano lo scorso autunno, ha finalmente emesso il suo verdetto giovedì.

Organizzato dall’Agence universitaire de la francophonie (AUF) Medio Oriente in Libano, l’incubatore libanese Berytech e L’Oriente-Il giornoil concorso ha premiato tre startup libanesi e una emiratina. I vincitori condividono un finanziamento di 30.000 euro, oltre all’accesso alle sessioni di formazione e a un programma di coaching di sei mesi offerto da Berytech. Quest’anno i membri della giuria erano Maya Rahal, direttrice di Alfanar Venture Philanthropy in Libano; Mohammad Rabah, direttore generale di ZRE, specializzato nello sviluppo immobiliare; ed Elsa Charabati, giornalista e imprenditrice.

Nonostante gli ostacoli e le sfide della vita quotidiana, gli stereotipi di genere e il sessismo in settori spesso percepiti come riservati agli uomini, queste imprenditrici hanno scelto di tracciare la propria carriera di fronte a un orizzonte incerto in Libano e nella regione. Come ha sottolineato Jean-Noël Baléo, direttore regionale dell’AUF Medio Oriente: “Dobbiamo combinare soluzione e talento per rimetterci in carreggiata (in Libano, ndr). La femminilizzazione è la soluzione giusta. »

Delle cento candidature pervenute a seguito del bando lanciato lo scorso aprile, 30 sono state selezionate per la fase successiva, con più di 40 ore di formazione e supporto in un periodo di sei mesi presso Berytech. Alla fine sono stati selezionati dieci progetti, di cui 7 locali e 3 regionali. Le libanesi Emma Sleiman (Cogny), Raya Bekhazi (Kids Baking Box), Haya Hamed (Pharma Organic) e Yara Abou Dalha (Nomad) hanno vinto la finale che si è svolta giovedì al Francophone Employability Center (CEF) di Beirut, nel Distretto Digitale (BDD).

Prezzi locali

Con Cogny, start-up innovativa “health-tech”, Emma Sleiman ha vinto il concorso FFE e 10.000 euro. Cogny parte da un postulato particolarmente promettente nel mondo delle scienze cognitive: si tratta di un software di realtà virtuale pensato come strumento clinico per diagnosticare le condizioni cognitive nei bambini, offrendo una valutazione precisa e immersiva adattata alle esigenze degli operatori sanitari. Attualmente, la startup sta esplorando ambienti immersivi per migliorare il coinvolgimento dei pazienti e aumentare l’accuratezza diagnostica, sfruttando l’acquisizione e l’elaborazione oggettiva di dati multimodali per fornire analisi approfondite. Emma Sleiman ha condiviso con L’OLIO la sua gratitudine e la gioia per aver vinto il primo premio. Il suo consiglio alle donne libanesi? “Non rimandare mai a domani ciò che puoi realizzare oggi. Non esiste mai il “momento giusto” per avviare un’impresa. Devi osare. »

Il secondo vincitore, che si è aggiudicato una busta da 7.000 euro, è Raya Bekhazi, fondatrice di Kids Baking Box, progetto nato in Libano e recentemente esteso agli Emirati Arabi Uniti. Pasticcere diplomata all’istituto culinario libanese Cordon bleu, Raya Bekhazi ha lanciato Kids Baking Box dopo l’esplosione avvenuta nel porto di Beirut il 4 agosto 2020. Come molti, ha dovuto reinventarsi, e il modo migliore per riprendersi è stato quello di trasmettere la sua passione ai bambini, proponendo loro un modo di cucinare semplice e piacevole. Kids Baking Box è una scatola piena di ingredienti pre-misurati e istruzioni illustrate passo passo che permettono ai bambini di divertirsi creando le proprie ricette sviluppando la propria creatività culinaria.

Con 5.000 euro in palio, il terzo posto è andato a Haya Hamed, responsabile di Pharma Organic. In un mondo saturo di prodotti chimici, l’azienda si distingue con prodotti interamente biologici, dove scienza e natura vanno di pari passo. Fondata nel 2022, Pharma Organic ha accettato una grande sfida: progettare prodotti biologici garantendone l’efficacia e prezzi accessibili. Ispirata dalla biomimetica (imitazione dei processi biologici), Haya Hamed si è rivolta alla natura, osservando il modo in cui i fiori reagiscono alla luce solare e studiando farmaci secolari. Pharma Organic offre quindi prodotti che combinano conoscenze ancestrali e le ultime tecnologie.

Prezzo regionale

Per il secondo anno consecutivo, l’edizione 2024 della FFE ha quindi aperto le sue candidature agli altri 17 paesi membri dell’AUF in Medio Oriente: Arabia Saudita, Cipro, Gibuti, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iraq, Iran, Giordania, Palestina, Pakistan, Qatar, Somalia, Sudan, Siria, Turchia e Yemen.

Ed è stata la libanese Yara Abou Dalha, fondatrice di Nomad Workshops negli Emirati Arabi Uniti, ad aggiudicarsi l’ultima parte del finanziamento previsto, ovvero 8.000 euro. Questa start-up offre una serie di laboratori divertenti e originali per gli espatriati al fine di migliorare il loro benessere mentale promuovendo gli scambi sociali.

Poiché gli ostacoli rimangono numerosi per le donne imprenditrici in Libano, il concorso Francophone Woman Entrepreneur (FFE) si distingue come uno dei rari eventi volti a incoraggiare lo sviluppo aziendale e la promozione dell’imprenditorialità femminile, sia nel paese che nella regione. Inizialmente prevista per ottobre 2024, questa tredicesima edizione, rinviata a…

-

PREV L’Ucraina cattura due soldati nordcoreani nella guerra di Russia
NEXT Real Madrid – Barça: partita di Mbappé, unica soddisfazione di Ancelotti