Inizio al top per i saldi invernali 2025! Per quattro settimane, da mercoledì 8 gennaio a martedì 4 febbraio, i negozi svenderanno le loro scorte. Nel menu: promozioni interessanti su un’ampia gamma di articoli.
Se i risultati della puntata 2024 sono stati poco brillanti (-6% di vendite rispetto all’edizione precedente, secondo i dati del panel Retail Int), i trader sperano in una spinta quest’anno. In effetti, il clima economico e sociale all’inizio del 2024 era un po’ teso: manifestazioni degli agricoltori, pressione sul potere d’acquisto dei francesi con un’inflazione elevata… Abbastanza per limitare la loro motivazione agli acquisti. Per quest’anno, contro ogni aspettativa, i segnali sono più positivi. “Il contesto è migliore rispetto al 2024 e l’instabilità politica che stiamo vivendo ha un impatto minimo sugli acquisti di articoli di moda, a differenza della spesa per casa e alloggio.», ci racconta Yohann Petiot, direttore della Commerce Alliance, che riunisce una sessantina di grandi marchi come Jules, Levi’s e Promod.
Prezzi in calo del 30% dal primo giorno
Così, a poche ore dall’apertura dei saldi 2025, i negozi sono ai blocchi di partenza. “Dicembre e gennaio sono i due mesi più importanti dell’anno nel mondo della moda, tra Natale e i saldis”, assicura Yohann Petiot. E gli sconti significativi dovrebbero attirare folle. Aspettatevi di vedere le etichette che mostrano gli sconti dal primo giorno con prezzi in calo, in media, del 30%. Un vantaggio per i consumatori in cerca di occasioni.
Saldi invernali 2025: correre nei negozi e per quale budget? Raccontacelo!
Questo è il caso di Laurence, lettore di Capitaleche intende usufruire di tali sconti. “Considerati i budget molto ristretti, aspettiamo con impazienza i saldi per rinnovare gli abiti di tutti i giorni. Mio figlio non ha più i calzini che gli vanno bene e i jeans di mio marito sono consumati. Siamo riusciti a resistere fino a questo periodo per fare questi acquisti tanto necessari, ma a prezzi più bassi date le difficoltà finanziarie.“. Una testimonianza che illustra chiaramente la situazione dei francesi di fronte all’impennata dei prezzi.
Le vendite rimangono un evento chiave
Certamente, con le esplosioni commerciali del Black Friday, del French Day e delle varie operazioni di vendite private, le vendite sembrano aver perso parte del loro splendore. Sono finiti i giorni in cui alcuni consumatori si prendevano un giorno libero per essere i primi a derubare gli scaffali. Come sottolinea Yohann Petiot, “la frenesia delle vendite non è più quella di 10-15 anni fa. Ma questo periodo rimane un incontro commerciale fondamentale e attrattivo per i clienti“. Vediamo se, come Laurence, domani i francesi apriranno le porte dei negozi.
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