Jean-Marie Le Pen è morto. Nonostante non fosse tornato ufficialmente in Borgogna da diversi anni, il “Menhir” aveva fatto della nostra regione una delle sue terre preferite, culla del Fronte Nazionale.
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“E sono orgoglioso! E sono orgoglioso! E sono orgoglioso di essere borgognone!” canta Jean-Marie Le Pen, maglione rosso davanti allo striscione del suo partito. Nuits-Saint-Georges, 11 febbraio 2012 : questa è l’ultima apparizione pubblica dei “Menhir” in Borgogna. Due mesi prima delle elezioni presidenziali del 2012, è venuto a sostenere Marine Le Pen e a raccogliere sponsorizzazioni per lei.
Un passaggio di testimone di padre in figlia, su un terreno conquistato: da diversi decenni, Jean-Marie Le Pen ha ancorato saldamente il Fronte Nazionale in Borgogna.
Beaune, 1974. “A forza di rilassamenti, a forza di promesse, a forza di esperimenti falliti, ci stiamo avvicinando a una grave crisi nazionale”declama un tribuno Jean-Marie Le Pen, nella vigna borgognona.
Qualche anno dopo, sarà un Beaunois, il commerciante di vini Pierre Jaboulet-Verchère, a diventare il volto del FN nella regione.
Chalon-sur-Saône, 1985. Agli inizi degli anni 80 arrivarono i primi successi elettorali. Il pubblico del FN cresce. Quella sera a Chalon-sur-Saône 1.200 persone sono accorse per ascoltare il discorso di Jean-Marie Le Pen. Un solo obiettivo: gli immigrati. “È normale che se non c’è più lavoro queste persone tornano a casa”declama il frontista.
Con la notorietà arriva la protesta. D’ora in poi, le visite del leader di estrema destra in Borgogna saranno sempre accompagnate da manifestazioni. Niente che scoraggi Jean-Marie Le Pen che, continuando la conquista della Borgogna, sognerà di sé stesso come Vercingétorige qualche tempo dopo, ad Alésia.
Beaune, 1991. Jean-Marie Le Pen organizza la sua scuola estiva a Beaune. Poi un grande incontro un anno dopo a Digione. In cambio, 4.000 oppositori sono scesi in strada, provocando una violenta repressione da parte della polizia.
Digione, 1995 : nuovo incontro, nuova manifestazione. “Bianco, nero, grigio, è ‘tutti uguali’, siamo tutti uguali e Le Pen non ha il diritto di dire quello che dice!” canta un manifestante.
Chauffailles, 2001 : alle elezioni comunali, questo piccolo comune di 3.600 abitanti del Charolais-Brionnais è il primo comune della Borgogna ad essere vinto dal Fronte Nazionale. Il partito è ancorato nelle zone rurali.
Fontenoy, 2002. Jean-Marie Le Pen fa tappa nell’Yonne. Siamo a un mese dalle elezioni presidenziali. “La Francia è fregata, qualunque sia il tipo che troviamo. Solo Le Pen può farci uscire di qui!”dice un simpatizzante. “O Le Pen o nessuno! Tutto marcio”ha detto un altro residente.
Un mese dopo arrivarono i risultati delle elezioni. In Borgogna, Jacques Chirac ottenne il 19% dei voti, Jean-Marie Le Pen il 18,3% e Lionel Jospin, il candidato socialista, non superò la soglia del secondo turno con 16,2. % dei voti. A sinistra c’è lo stupore. E la rabbia: si moltiplicano le manifestazioni spontanee, culminate nel primo maggio.
15.000 persone marciano a Digione. Conosciamo il risultato: alla fine il “Fronte repubblicano” bloccherà il Fronte nazionale e Jacques Chirac sarà rieletto al secondo turno con l’82% dei voti. Ma Le Pen non si arrende.
Dornes, 2004 : il “Menhir” sceglie la campagna della Nivernaise – terra un tempo socialista – per una visita. “Siamo in una discoteca, quindi stiamo per… accendere il fuoco! Accendi il fuoco!” grida un Jean-Marie Le Pen sovraeccitato, imitando Johnny Hallyday.
Parlando di lui in terza persona: “Il candidato del FN, che è il vostro servitore, è venuto prima per gli operai, per i disoccupati, per i giovani dai 18 ai 35 anni. Mancavano solo i contadini: li sento arrivare da lontano!” tuona il frontista.
20 anni dopo, il seme è germogliato nell’elettorato agricolo e il Raggruppamento Nazionale raccoglie i frutti del Fronte Nazionale. Nelle elezioni europee del 2024, il candidato RN Jordan Bardella è stato ampiamente favorito dagli agricoltori (secondo uno studio Cevipof disponibile qui). Nelle elezioni legislative anticipate di luglio, la RN ha ottenuto la maggioranza dei collegi elettorali in Borgogna.
► Con Vincent Thollet