“Dieci anni dopo, Charlie Hebdo è ancora lì”, dice Riss, il direttore editoriale di Charlie Hebdonel numero speciale pubblicato martedì 7 gennaio, a dieci anni esatti dall’attacco jihadista che provocò dodici morti, tra cui otto redattori, a Parigi. “ Anche le cause della tragedia. Così come la determinazione degli iscritti al giornale. La situazione geopolitica si è evoluta, addirittura peggiorata”, assicura.
In questo numero speciale, racconta la rivista satirica “indistruttibile!” »con, in un disegno in prima pagina, un lettore seduto su un fucile d’assalto, che legge, deliziato, questo Charlie “storico” 32 pagine. Si concentra in particolare su “risata di Dio », attraverso quaranta caricature scelte tra centinaia inviate nell’ambito di un concorso internazionale lanciato dal quotidiano tra vignettisti della stampa su questo tema.
“La satira ha una virtù che ci ha aiutato a superare questi tragici anni: l’ottimismo. Se vogliamo ridere è perché vogliamo vivere. Risate, ironia, caricatura sono manifestazioni di ottimismo. Qualunque cosa accada, drammatica o felice, la voglia di ridere non scomparirà mai.sottolinea Riss nell’editoriale che ripercorre gli ultimi dieci anni.
“Oggi, i valori di Charlie Hebdo, come l’umorismo, la satira, la libertà di espressione, l’ecologia, il secolarismo, il femminismo, per citarne solo alcuni, non sono mai stati così messi in discussione. » «Forse perché è proprio la democrazia a trovarsi minacciata da rinnovate forze oscurantiste»spiega.