Martedì il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha invitato i cittadini francesi a non recarsi in Iran fino al “completo rilascio” dei detenuti francesi in quel paese.
“La situazione dei nostri connazionali tenuti in ostaggio in Iran è semplicemente inaccettabile; sono detenuti ingiustamente da diversi anni, in condizioni indegne”, ha dichiarato il ministro durante la conferenza degli ambasciatori, assicurando che Parigi non li ha dimenticati “per un solo secondo”.
“Dall’elezione del presidente Pezeshkian e nonostante i nostri sforzi per impegnarci ai massimi livelli, la loro situazione è peggiorata”, ha continuato Barrot.
“Dico alle autorità iraniane: i nostri ostaggi devono essere rilasciati. Le nostre relazioni bilaterali e il futuro delle sanzioni dipendono da questo. E fino al rilascio completo dei nostri ostaggi, chiedo ai nostri connazionali di non andare in Iran”, ha detto.
Una coppia francese, Cécile Kohler e Jacques Paris, sono detenuti in Iran dal maggio 2022 e accusati dalle autorità di “spionaggio”, cosa che i loro parenti negano.
Anche un terzo francese, di nome Olivier ma il cui cognome non è stato reso pubblico, è detenuto in Iran dal 2022.
Parigi descrive questi prigionieri come “ostaggi di Stato”.
L’Iran, che detiene diversi cittadini occidentali o binazionali, è accusato dai suoi sostenitori e dalle ONG di usarli come merce di scambio nei negoziati da stato a stato.
Una giovane giornalista italiana, Cecila Sala, è stata arrestata a Teheran il 19 dicembre durante un viaggio di lavoro. L’Iran lo accusa di aver “infranto le leggi”. Roma ha denunciato un arresto “inaccettabile”.
Belgio