La sinistra avverte che, anche se Jean-Marie Le Pen è morto, “le sue idee restano”

La sinistra avverte che, anche se Jean-Marie Le Pen è morto, “le sue idee restano”
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Diversi leader di sinistra e funzionari eletti ritengono che la morte della figura di estrema destra non significhi la fine della lotta politica contro le sue “idee razziste”.

Con la morte di Jean-Marie Le Pen, avvenuta martedì 7 gennaio, la sinistra perde uno dei suoi nemici politici più storici. I suoi leader credono tuttavia che se la figura dell’estrema destra non esiste più in questo mondo, le sue idee, marginali qualche decennio fa in Francia, restano. “La lotta contro l’uomo è finita. Continua quella contro l’odio, il razzismo, l’islamofobia e l’antisemitismo da lui diffuso.voleva mettere in guardia su X Jean-Luc Mélenchon.

Lo ha affermato il leader degli Insoumi, il primo personaggio di sinistra a reagire alla morte “il rispetto per la dignità dei defunti e per il dolore dei loro cari non cancella il diritto di giudicare le loro azioni”. “Quelle di Jean-Marie Le Pen restano insopportabili”ha scritto. “Era un nostalgico della collaborazione, responsabile della tortura, razzista e antisemita. Era un nemico della Repubblica.ha denunciato anche Manuel Bompard.


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“Battiamo finalmente i suoi eredi”

Lo ritiene il coordinatore nazionale della LFI “i grondanti tributi dei suoi eredi” ricordare “che le sue idee restano e che la lotta antifascista resta accesa anche oggi”. François Ruffin, che ora siede nel gruppo ecologista dell’Assemblea, ha descritto Jean-Marie Le Pen come un “fascista d’altri tempi” ma chi “lascia dietro di sé eredi, molto attuali”. “Jean-Marie Le Pen è morto, le sue idee razziste restano da combattere”ha voluto ricordarcelo anche lui.

“Jean-Marie Le Pen è morto. Pensieri agli algerini che ha torturato, alle vittime della Shoah che ha negato, a tutti i bersagli dell’estrema destra. Le sue idee, il pericolo che rappresentano per le nostre democrazie, sono molto vivi. Sconfiggiamo finalmente i suoi eredi”ha chiesto la senatrice ambientalista Mélanie Vogel. “Non merita alcun tributo. Per tutta la vita ha sputato sugli esuli, sulle donne, sui musulmani, sugli ebrei e sulle persone LGBT. I nostri pensieri dovrebbero essere rivolti alle persone che odiava. Continuiamo la lotta affinché la sua ideologia lo segua fino alla tomba”.ha aggiunto anche il vice della LFI Louis Boyard.

I principali leader socialisti non vollero dare più importanza a questa morte. “Un dettaglio nel giorno dell’omaggio Charlie»fa saltare un fotogramma. Pierre Jouvet, segretario nazionale del PS, insiste però che, contrariamente a quanto affermato dal primo ministro François Bayrou, Jean-Marie Le Pen non è “non una figura nella vita politica francese”. “Era un razzista. Un antisemita. Un colonialista. Un nostalgico del regime di Vichy. Un’antifemminista… Una recidiva che fondò il FN con le SS”voleva ricordare.


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Belgio

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