verso la chiusura della procedura del Capitolo 11 delle entità nordamericane del talco – 06/01/2025 alle 11:21

verso la chiusura della procedura del Capitolo 11 delle entità nordamericane del talco – 06/01/2025 alle 11:21
verso la chiusura della procedura del Capitolo 11 delle entità nordamericane del talco – 06/01/2025 alle 11:21
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(AOF) – Imerys (+5,92% a 29 euro) registra uno dei maggiori aumenti dell’SBF 120 dopo l’avanzamento della procedura legata alla sua controversia sul talco negli Stati Uniti. Il produttore di minerali industriali indica che “più del 90% dei querelanti che hanno votato a favore del piano di riorganizzazione delle entità nordamericane del talco proposto come parte della loro procedura del Capitolo 11, lo hanno accettato”. Imerys fa quindi riferimento ad una procedura prevista dal diritto fallimentare americano. La soglia di approvazione richiesta dalla legge è stata quindi raggiunta.

Imerys accoglie con favore questo progresso anche se ci sono ancora alcuni passi da compiere prima della conclusione del processo del Capitolo 11.

Tale procedimento prosegue ora in vista dell’udienza di conferma del Piano avanti al Tribunale competente, attualmente fissata nel secondo trimestre. Fatta salva tale conferma, la Corte distrettuale degli Stati Uniti esaminerà e approverà anche la decisione resa.

“L’accantonamento effettuato nel bilancio consolidato di Imerys è considerato adeguato per coprire le conseguenze finanziarie di questo piano e la risoluzione delle passività storiche legate all’attività di talco del Gruppo negli Stati Uniti”, ha affermato Imerys in un comunicato stampa.

Lo scorso novembre, Imerys ha annunciato che la competente corte federale statunitense aveva approvato il piano di riorganizzazione delle sue entità nordamericane del settore talco e ne aveva autorizzato la sottomissione al voto dei creditori e dei ricorrenti interessati.

Il produttore di minerali industriali precisa che, se il risultato di questo voto fosse positivo, ciò consentirebbe agli enti nordamericani del talco di avvicinarsi alla chiusura definitiva della loro cosiddetta procedura “Capitolo 11”.

Nel maggio 2020, Imerys ha raggiunto un accordo sulla controversia sul talco negli Stati Uniti. Il gruppo ha stabilito che il suo contributo al piano consisterà in un pagamento in contanti di un minimo di 75 milioni di dollari, con un importo aggiuntivo che raggiungerà un massimo di 102,5 milioni di dollari.

LESSICO

Capi 11 e 7 (legge n

Il “Capitolo 11” si riferisce alla legge fallimentare del Codice commerciale degli Stati Uniti. Quando una società si dichiara incapace di onorare i propri debiti, può chiedere di essere messa sotto la protezione di questa legge, che le offre, senza cancellare i suoi debiti, una tregua per effettuare la sua riorganizzazione e ristrutturare il suo debito. La società prosegue la sua attività e, sotto la supervisione di un comitato che rappresenta gli interessi dei creditori e degli azionisti, propone un piano di salvataggio che dovrà essere convalidato in tribunale. Si noti che il capitolo 7 si riferisce alla liquidazione giudiziale pura e semplice.

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Punti chiave

– Numero 1 al mondo nelle soluzioni minerali per l’industria, creato più di 100 anni fa;

– Un fatturato di 4,4 miliardi di euro rifocalizzato su 2 business – Performance Minerals (54%) e High Temperature Minerals (46%) – bilanciato tra Europa-Medio Oriente e Africa per il 48%, Nord America per il 29% e Asia-Pacifico per il 23% ;

– Ricavi per mercato finale: edilizia per il 35%, consumi per il 23%, industria per il 13%, acciaio per il 12%, carta per il 10% e automobili per il 7%;

– Modello di business volto a mantenere la posizione di numero 1 al mondo (75% delle attività) e a promuovere soluzioni minerarie facendo affidamento su 2 asset: controllo delle forniture (2/3 del fatturato realizzato “dalla miniera al mercato”) e forza del capitale proprio ;

– Capitale controllato congiuntamente dalle famiglie Desmarais e Frère (54,56% delle azioni e 68,37% dei diritti di voto) e Blue Crest 5,07% (5,9% dei diritti di voto), il consiglio di amministrazione composto da 12 membri è presieduto da Patrick Kron , Alessandro Dazza nella carica di direttore generale;

– Bilancio solido, con rating del debito investment grade, ridotto a 1,2 miliardi di euro alla fine di giugno 2023, ovvero il 36% del capitale proprio e l’1,7% della leva finanziaria.

Sfide

– Piano strategico 2023-2025 “Connect & Shape”:

– crescita organica annua del 3-5%, aumento al 18-20% del margine operativo, investimenti industriali per 400 milioni di euro all’anno, di cui il 40% in capacità produttiva,

– leva del debito intorno a 1,

– dividendo in linea con l’utile netto corrente e possibilità di riacquisto di azioni proprie;

– Strategia di innovazione protetta da 2.150 brevetti e 4.000 marchi;

– sulla base del programma di eccellenza industriale “I-Cube”,

– focalizzato su minerali naturali (sostituzione di materiali fossili), minerali circolari e minerali sintetici (applicazioni di nicchia, soluzioni su misura),

– rafforzato da partnership industriali;

– Strategia ambientale “SustainAgility”, con incremento dell’obiettivo al 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 al 42% per gli scope 1 e 2 e al 25% per lo scope A3 (fornitori) rispetto al 2021:

– 100% del programma di biodiversità e ripristino completato nel 2021,

– rating “soluzioni sostenibili” per il 50% dei nuovi prodotti nel 2022,

– lancio del primo prestito “sostenibile”;

– Progetti industriali nella mobilità – nerofumo in Svizzera e Belgio, talchi speciali in Cina -, nel recupero energetico in Olanda e nel litio in Inghilterra;

– Rotazione del portafoglio: cessioni per finanziare investimenti, acquisizioni di minerali utili alla transizione energetica.

Sfide

– Ambizione di diventare uno dei principali attori nel settore del litio in Europa attraverso progetti in Francia e Cornovaglia;

– Adozione di misure contro l’inflazione energetica -10% della struttura dei costi- e capacità di aumentare i prezzi di vendita;

– Attività ceramiche, cartarie, refrattarie e abrasive interessate dal destocking dei clienti;

– Dopo un calo dei ricavi del 5,6% ma un aumento del margine al 16,7% nel primo semestre, obiettivo al 2023 di un utile operativo compreso tra 630 e 650 milioni.

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