inizia una festa spontanea in città

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Par

Jeremy Attali

Pubblicato il

7 gennaio 2025 alle 21:30

Mentre Jean-Marie Le Pen è morto questo martedì, 7 gennaio 2025, diverse reazioni hanno costellato la giornata, soprattutto sui social network, da parte di politici e comuni cittadini.

A Marsiglia, del resto, diverse centinaia di persone hanno dato vita ad una “festa” spontanea per celebrare la morte del cofondatore del Fronte Nazionale.

I marsigliesi festeggiano la morte di Jean-Marie Le Pen

Si tratta di una “festa” estemporanea, iniziata questo martedì sera a Marsiglia, prima al Porto Vecchio, per entrare nel vivo nel quartiere di Cours Julien. Sul posto, quasi 300 persone, di buon umore, hanno festeggiato la morte del politico più volte condannato.

A volte vengono accesi fumogeni in Place Jean-Jaurès a Marsiglia. (©Rayane Benmokrane / DR)

Oltre ai cori e ai fumogeni, spunta qua e là qualche cartello, come “Finalmente”, seguito da “Marsiglia antifa”.

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A Marsiglia si è creato spontaneamente un raduno in seguito alla morte di Jean-Marie Le Pen. Fioriscono gli slogan. (©Rayane Benmokrane / DR)

Il quartiere di Cours Julien e i suoi luogo Jean-Jaurès rendono così un “omaggio” a Jean-Marie Le Pen, a modo loro, che non mancherà di provocare una reazione, ancora una volta.

Scene “vergognose” per Bruno Retailleau

Altri raduni si svolgono in Francia, come a Parigi, in Place de la République o anche a Lione, dove vengono sparati i fuochi d’artificio.

Scene condannate da Bruno Retailleau, ministro dell’Interno, attraverso un messaggio postato su X: “Niente, assolutamente nulla lo giustifica che balliamo su un cadavere”, ha scritto. “La morte di un uomo, anche di un avversario politico, dovrebbe ispirare solo moderazione e dignità. Queste scene di giubilo sono semplicemente vergognose”.

Un discorso controverso a Marsiglia

Nel febbraio 2009, durante una conferenza stampa a Marsiglia, Jean-Marie Le Pen suscitò ancora una volta indignazione con osservazioni discriminatorie.

Ha detto che l’immigrazione in città stava prendendo piede “la comparsa della colonizzazione”prima di aggiungere che l’allora sindaco, Jean-Claude Gaudin, un giorno potrebbe essere chiamato “forse Ben Gaudin” a causa della forte presenza della comunità arabo-musulmana.

Queste dichiarazioni, lungi dall’essere un caso isolato, facevano parte di una retorica consolidata, che gli valse numerose condanne giudiziarie. In particolare nel 2004, quando dichiarò che con “25 milioni di musulmani in Francia, i francesi raseranno al suolo i muri” o nel 1987, in un’intervista, Jean-Marie Le Pen definì le camere a gas naziste un “dettaglio” della Storia della la Seconda Guerra Mondiale.

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