“La scelta di questo target è carica di simboli”

“La scelta di questo target è carica di simboli”
“La scelta di questo target è carica di simboli”
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I terroristi legati allo Stato Islamico avevano fatto del quotidiano satirico “Charlie Hebdo” un obiettivo assoluto.

Il 7 gennaio 2015, prendendo di mira la sede del quotidiano satirico “Charlie Hebdo”, gli assassini sembravano seguire le istruzioni impartite in particolare dal gruppo Stato Islamico e portare a termine una vendetta legata alla pubblicazione delle caricature di Maometto da parte del settimanale in 2006.

In un video amatoriale girato durante l’attacco da un tetto vicino, si può sentire uno dei tiratori vestiti di nero, con il Kalashnikov in mano, urlare “Allah akbar!” (“Dio è grande!”), poi un altro “Abbiamo ucciso Charlie Hebdo!” prima che uno di loro sparasse a bruciapelo a un agente di polizia ferito che giaceva a terra.

Il settimanale ha minacciato più volte

Da diversi anni il settimanale è minacciato dal movimento islamico radicale – la sua sede è stata bruciata nel 2011, il suo direttore minacciato di decapitazione – e da mesi, prima dell’attentato del 7 gennaio 2015, jihadisti e leader islamici del Medio Oriente L’Est e l’Africa chiedono volontari affinché agiscano in diversi teatri contro la Francia, che criticano per il suo coinvolgimento. In Iraq, Parigi partecipa agli attacchi aerei effettuati dalla coalizione internazionale contro i jihadisti dello Stato islamico. In Africa, la Francia è in prima linea nella lotta al terrorismo con il sistema Barkhane: 3.000 uomini dispiegati in cinque paesi della regione sahelo-sahariana.

“Ci rivolgiamo ai laici che hanno osato prendersi gioco del profeta”

“È ovvio che dalla prima pubblicazione delle caricature di Maometto, Charlie è diventato un simbolo, un bersaglio”, assicura Louis Caprioli, ex capo dell’antiterrorismo del DST. “Non avevano mai dimenticato e perdonato quello che consideravano un insulto supremo. La scelta di questo target è carica di simboli: stiamo prendendo di mira i laici, che hanno osato schernire il profeta. Ai loro occhi è una vendetta divina”.

Elenchi di obiettivi

I terroristi islamici hanno una memoria lunga e quando scelgono un obiettivo non si discostano da esso nel corso degli anni. Così attaccarono due volte le torri del World Trade Center a New York, la prima volta facendo esplodere un camion bomba nei suoi scantinati nel 1993 e poi facendole crollare l’11 settembre 2001.

Elenchi di obiettivi – sempre gli stessi – circolano all’interno del movimento radicale, sui siti web, nelle registrazioni, nei forum e nei discorsi dei leader jihadisti. E la missione è affidata a tutti coloro che possono provare a realizzarli…

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