il primo soldato nordcoreano catturato da Kiev è morto per le ferite

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La sua cattura, annunciata poche ore prima dall’intelligence sudcoreana, è stata la prima dopo lo scontro delle truppe di Pyongyang a fianco dell’esercito russo.

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Pubblicato il 27/12/2024 07:10

Aggiornato il 27/12/2024 09:54

Tempo di lettura: 2 minuti

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Soldati ucraini, nel sud-est del Paese, 25 dicembre 2024. (DMYTRO SMOLIENKO/NURPHOTO/AFP)

Un soldato nordcoreano catturato dalle forze ucraine è morto a causa delle ferite riportate, ha annunciato venerdì 27 dicembre l’agenzia di intelligence sudcoreana. La stessa fonte aveva riferito, poco prima in giornata, della cattura di questo prigioniero, la prima dopo lo spiegamento di truppe della Corea del Nord per combattere l’Ucraina a sostegno della Russia.

“È stato confermato, attraverso un’agenzia di intelligence alleata, che il soldato nordcoreano catturato vivo il 26 dicembre è appena morto a causa dell’aggravarsi delle ferite”, dicono i servizi segreti sudcoreani.

La detenzione di un soldato nordcoreano è la prima volta da quando Kiev e l’Occidente hanno riferito della partecipazione delle truppe di Pyongyang ai combattimenti. Il coinvolgimento di un esercito regolare straniero ha costituito un’importante escalation del conflitto, che si avvicina a una fase critica con l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

Secondo l’Ucraina, tra cui 12.000 soldati nordcoreani “circa 500 ufficiali e tre generali”, sono impegnati nella regione russa di Kursk, di cui da agosto l’esercito ucraino occupa diverse centinaia di chilometri quadrati. Né la Russia né la Corea del Nord hanno confermato la presenza di questo contingente.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha detto lunedì che erano presenti quasi 3.000 soldati nordcoreani “ucciso o ferito” in Russia. Seoul, da parte sua, ha citato un conteggio inferiore a 1.100 “ucciso o ferito”.

Anche lo stato maggiore sudcoreano ha osservato preparativi che fanno credere che la Corea del Nord si stia preparando a inviare nuove unità in Russia, come rinforzi o per dare il cambio a coloro che già combattono, oltre ai droni. Lo storico trattato di mutua difesa tra Pyongyang e Mosca, firmato a giugno, è entrato in vigore all’inizio di dicembre. Pianifica “Aiuti militari immediati” in caso di attacco armato da parte di un paese terzo.


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