Madiambal dopo l’udienza di ieri: “Scommetto che i miei Pvs non trapeleranno” – Lequotidien

Madiambal dopo l’udienza di ieri: “Scommetto che i miei Pvs non trapeleranno” – Lequotidien
Madiambal dopo l’udienza di ieri: “Scommetto che i miei Pvs non trapeleranno” – Lequotidien
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Dopo le udienze di venerdì scorso e lunedì scorso, Madiambal Diagne è tornato in un documento sui fatti che hanno portato alle denunce presentate contro di lui da Ousmane Sonko, Diop Taïf e dall’uomo d’affari diventato deputato Abdoulaye Sylla.Par Dieynaba Kane

– Madiambal Diagne è intervenuto sulle denunce che hanno portato alle sue udienze alla sicurezza urbana venerdì scorso e questo lunedì. L’ex amministratore del gruppo Avenir Communication chiarisce fin dall’inizio in un comunicato stampa che non si tratta “in alcun modo” di “partecipazione alla violazione del segreto di un’indagine penale”. Tuttavia, ha affermato, “è opportuno chiarire, all’attenzione dell’opinione pubblica, un certo numero di fatti”. E Diagne ha spiegato: “Il primo ministro Ousmane Sonko ha presentato una denuncia contro di me durante le ultime elezioni legislative, durante le quali ero un candidato senza successo. Riteneva che i miei commenti, fatti durante un programma televisivo, fossero diffamatori. La procedura non era stata avviata e per una buona ragione. Ma dopo che ho dichiarato, alla fine di queste elezioni, di fare un passo indietro, di osservare una pausa nei miei interventi pubblici, alcuni hanno interpretato questo nuovo atteggiamento come un’evasione. Così, informa il candidato alle ultime elezioni legislative della lista “Jamm ak Njariñ”, “Ousmane Sonko ha presentato una nuova denuncia per diffamazione, insulti pubblici, diffusione di notizie false e manovre tendenti a provocare gravi disordini politici”. Secondo lui “gli investigatori della polizia hanno unito le due procedure”. Analizzando questi fatti, Madiambal Diagne sottolinea che “appare chiaramente che il signor Sonko voleva erigersi come pubblico ministero”. Inoltre, sottolinea, «i fatti denunciati nella sua denuncia per “diffamazione, ingiurie in pubblico e diffusione di notizie false” risalgono agli anni 2022 e 2023 e sono, in assoluto, coperti dalla prescrizione penale».
Riguardo alle “osservazioni rilevate per l’anno 2024”, informa che esse “sono state formulate durante la campagna elettorale legislativa e quindi coperte dall’immunità accordata ai candidati dalle disposizioni dell’articolo L 117 del Codice elettorale senegalese. Tuttavia, assicura, “di aver comunque assunto tutte le osservazioni” che aveva “da fare” e di “aver fornito agli inquirenti tutti gli elementi di fatto necessari”. E l’ex amministratore della Gac ha proseguito: «Scommetto che la malaugurata abitudine di vedere “trapelati” su certi media vicini al regime di Pastef verbali di inchieste penali, aperte contro giornalisti e oppositori politici, non avrà alcuna importanza in questo caso”. Inoltre, Madiambal Diagne mostra il suo stupore per il fatto che “le questioni essenziali, che hanno segnato la vita pubblica e causato tutto il clamore che il Senegal ha vissuto negli ultimi anni, sono state assenti” dalle sue udienze. Perché, informa, queste questioni “curiosamente non rientrano nella denuncia di Ousmane Sonko”.
Sempre riguardo all’udienza di venerdì scorso, Diagne informa che è durata “circa tre ore”, ma che “ha trascorso più di dodici ore con la polizia, senza che gli venisse notificato il fermo di polizia”. E deplorare: “Ciò significa che, anche se la polizia rispettasse i miei diritti, il mio calvario potrebbe costituire una forma di tortura psicologica e anche fisica”.

Nel suo documento, Madiambal Diagne è tornato anche all’udienza di ieri in merito alle denunce presentate contro di lui da “Mamadou Lamine Diop detto Diop Taïf, membro del gabinetto del primo ministro Sonko” e “da Abdoulaye Sylla, capo della società Ecotra diventato attore politico .

Per quanto riguarda la denuncia di Diop Taïf, Madiambal Diagne dichiara che il denunciante è offeso dal fatto che, in un post su . Secondo lui, “Abdou Nguer aveva pubblicato un video in cui mostrava le sue ferite e indicava che aveva sporto denuncia contro Diop Taïf, che lo aveva aggredito con un coltello, dopo uno spettacolo”. In questo caso, il signor Diagne informa di aver “risposto alla denuncia di Diop Taïf, con una denuncia per “denuncia diffamatoria”, sulla base dell’articolo 362 del codice penale senegalese”. “Questa denuncia è stata presentata al termine della mia udienza”, spiega.

Denuncia contro Diop Taïf per “denuncia diffamatoria”
Che dire della denuncia presentata contro di lui da Abdoulaye Sylla, capo della società Ecotra, divenuto attore politico? L’ex capo del gruppo Avenir Communication informa che il signor Sylla “lo ha associato alla denuncia presentata contro il quotidiano Le Quotidien, per una pubblicazione del 6 agosto 2024”. E il signor Diagne ha denunciato questo atto commesso dall’uomo d’affari: “È noto a tutti che non sono né il direttore editoriale di questo giornale, né tantomeno l’autore dell’articolo. Il fatto di associarmi alla denuncia costituisce una vera aberrazione. Va inoltre notato che, tramite il suo avvocato, Me Demba Ciré Bathily, la società Ecotra aveva già esercitato il suo “diritto di replica”, nell’edizione del quotidiano Le Quotidien del giorno successivo, 7 agosto 2024. » Agli occhi del signor Diagne, sembra che “questa denuncia sembra avere altre motivazioni”. Madiambal Diagne fa dunque sapere nel suo documento che l’atteggiamento del signor Sylla lo rattrista molto. Tanto più che, osserva, “Abdoulaye Sylla poteva passare per un amico”. “A nome della nostra comune guida religiosa, il defunto Serigne Saliou Mbacké, a volte mi inviava una pecora in occasione di Tabaski o un toro per il Magal di Touba. Certamente, la situazione politica, che richiede che alcune menti deboli cerchino a tutti i costi di compiacere Ousmane Sonko, può dettare alcune posizioni indegne. Non mi permetterei di sporgere denuncia contro Abdoulaye Sylla. Me ne vergognerei”, ha concluso.
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