Diverse associazioni hanno presentato martedì 17 dicembre una denuncia con costituzione di parte civile contro un soldato franco-israeliano, accusato di tortura, crimine di guerra, crimine contro l’umanità e genocidio, contro i civili arrestati a Gaza nel mese di gennaio, secondo le informazioni di franceinfo .
Questa denuncia, che franceinfo ha potuto consultare, è presentata dalla Federazione internazionale per i diritti umani (FIDH) e da tre associazioni palestinesi (Al-Haq, Centro Al Mezan e Centro palestinese per i diritti umani).
Il soldato preso di mira è un cittadino franco-israeliano, identificato da queste associazioni come l’autore di un video pubblicato da un account X il 19 marzo. In questo video, qualificato al momento “abietto e scioccante” attraverso il Quai d’Orsay, filma un uomo incatenato, bendato, mezzo svestito, con una corda al collo, mentre viene estratto da un camion.
Sentiamo una voce dire: “Hai visto quei bastardi, nipote? […] si è incazzato addosso. Ti mostrerò le spalle, riderai, lo torturavano per farlo parlare.”
Il video continua e vediamo diversi uomini ammassati insieme, incatenati, ai quali la voce chiama: “Eri felice il 7 ottobre?” ; e insulti più volte.
La denuncia denuncia i maltrattamenti inflitti ai prigionieri di Gaza, sottoposti ad abusi fisici, percosse, annegamento, elettrocuzione, attacchi di cani, abusi sessuali e psicologici. Sottolinea il personaggio “sistemico” di queste pratiche, e sottolinea la natura intenzionale di questi atti che mirano a “disumanizzare” et “negare la dignità”.
“Sono schemi che abbiamo riscontrato molto nelle testimonianze raccolte direttamente a Gaza, dalle vittime sopravvissute, con testimonianze che descrivono la presenza di minori, bambini arrestati e sottoposti agli stessi atti di tortura, ancora una volta con testimonianze di prima mano. a modelli di perpetrazione sistematici.denuncia Clémence Bectarte, avvocato della FIDH.
Una prima denuncia contro X era stata presentata in aprile da tre associazioni filo-palestinesi contro questo militare, per gli stessi fatti. L’incidente è stato chiuso a settembre dalla Procura nazionale antiterrorismo (Pnat), che ha ritenuto che i fatti fossero “insufficientemente caratterizzato”. Presentare denuncia con costituzione di parte civile, come avviene in questo caso, permette di rivolgersi direttamente a un gip per rilanciare l’indagine, nonostante il parere negativo espresso dal Pnat.