All’inizio della stagione 2024, nulla lasciava presagire che Giovanni Mpetshi Perricard (GMP) avrebbe divorato l’anno tennistico come un orco mai soddisfatto, seduto al tavolo di un resort “all-inclusive”. È stato al Challenger di Nouméa, in Nuova Caledonia, che ha giocato la sua prima partita dell'anno. Ciò si è concluso con la vittoria in tre set sul bulgaro Dimitar Kuzmanov, allora classificatosi solo due posizioni sotto il francese (Kuzmanov chiuderà l'anno al 338esimo posto mondiale). Durante questa partita, il francese più alto (per il momento in termini di statura) ha vinto i suoi due set al tie-break e ha servito 17 ace. Un accenno a ciò che sarebbe successo durante l'anno. Ma al turno successivo, il GMP perse in due turni contro “il vecchio”, Richard Gasquet.
A Melbourne, pochi giorni dopo, l'uomo che ora è uno dei migliori servitori del mondo non è riuscito a uscire dal turno di qualificazione, perdendo contro un altro francese, Hugo Grenier, nel terzo turno di qualificazione. Le settimane successive non erano state facili, con “prima” gli sfidanti di Quimper, poi di Coblenza.
È al Queen’s che diciamo a noi stessi “Ehi, cosa è successo lì?” »
Primo flash allo sfidante di Nottingham, all'inizio di febbraio. Giovanni ha vinto la seconda “chal” della sua carriera (quattro in totale). Poi, manca poco ad aprile, prima del tour degli sfidanti messicani in modalità “Zapata”: semifinale a San Luis Potosi, titolo a Cuernavaca e riconferma ad Acapulco. Poi arriva il tour primaverile sulla terra battuta, a priori non la superficie migliore per i lionesi. A Lione, la settimana prima del Roland-Garros, il GMP ha ottenuto una wild card dall'organizzatore del torneo, un certo… Jo-Wilfried Tsonga. Dire che ne ha approfittato sarebbe riduttivo. Il GMP è rimasto fino alla domenica della finale e ha concluso il torneo con il trofeo in mano. Questo è il suo primo titolo sul circuito principale. Al termine di questi sette giorni perfetti, Gio ha fatto per la prima volta in carriera un clamoroso ingresso nella Top 100, risalendo dal 117esimo al 66esimo posto. Non potrà confermarsi al Roland, con la sconfitta al primo turno contro David Goffin (in cinque set). Ma l'erba non è lontana…
È al Queen’s che diciamo a noi stessi “Ehi, cosa è successo lì?” », dopo aver vinto al primo turno in due set di fila sul 14° giocatore al mondo, Ben Shelton, pur essendo un appassionato del gioco sull'erba. Poi la GMP si è confermata a Wimbledon dove, dopo le qualificazioni, ha raggiunto gli ottavi di finale prima di arrendersi a Lorenzo Musetti, vincendo in cinque set all'andata sul perfidissimo Sebastian Korda. Queste belle quindici settimane gli permettono di fare il suo ingresso, questa volta, nella Top 50.
I mesi che seguirono furono molto complicati. Non succederà letteralmente nulla fino all'ATP 500 di Basilea. Ma in Svizzera, Giovanni ha battuto in finale Félix Auger-Aliassime, Denis Shapovalov, Holger Rune e infine Ben Shelton! Questo secondo titolo sul circuito principale gli permette di guadagnare quasi venti posizioni in più nella classifica e di arrivare al 31°, e addirittura al 30° per una breve settimana, dal 4 all'11 novembre.
Nel corso della stagione, Giovanni Mpetshi Perricard ha giocato 26 tie-break sul circuito principale e ne ha vinti 15. Ha servito 532 ace e ha vinto l'80% dei punti dopo aver servito una prima. Ha vinto l'89% dei suoi giochi al servizio e ha salvato il 69% dei break point che ha dovuto affrontare.
Intanto Giovanni Mpetshi Perricard, o “Thanos” come lo soprannomina Nicolas Mahut
Dopo il titolo di Basilea, Andy Roddick, non il più goffo dei camerieri, ha detto del francese che era uno di “quei giocatori che cambiano il gioco, proprio come Rafa con i suoi giri al minuto, o Connors quando è arrivato con la sua Wilson T2000, perché Giovanni è il primo giocatore che statisticamente riesce a servire due prime palle”.
Il francese è ovviamente molto orgoglioso di questo premio, come ha affermato in un video pubblicato dall'ATP. Il 2025 sarà per lui un vero banco di prova. I giocatori ora lo temeranno, a patto che il suo servizio rimanga altrettanto efficiente (a priori, non c'è motivo). Dovrà continuare a migliorare, un obbligo che il suo allenatore, Emmanuel Planque, non esiterà a gestire.
Nel frattempo Giovanni Mpetshi Perricard, o “Thanos” come lo soprannomina Nicolas Mahut (ha soprannominato anche Gilles Simon “maestro” e Ugo Humbert “comandante), non ha quasi punti da difendere prima di Wimbledon. I primi sei mesi del 2025 saranno decisivi, perché lì potrebbe accumulare “punti”, per arrivare, perché no, al Roland come (grande) seme. E poi, tra “due” anteprime che funzionano bene, bel feeling ed entusiasmo popolare…