Ci sono voluti ottant’anni perché la loro lotta fosse finalmente riconosciuta e celebrata. I tre copresidenti del gruppo giapponese Nihon Hidankyo, tutti sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che instancabilmente lottano per un pianeta libero dalle armi nucleari, hanno ricevuto il Premio Nobel per la pace il 10 dicembre a Oslo.
“L’umanità potrebbe scomparire ancor prima che il cambiamento climatico abbia i suoi effetti devastanti”aveva avvertito, il giorno prima, uno di loro, Terumi Tanaka, 92 anni. Era particolarmente preoccupato per la recente decisione del presidente russo di allentare le condizioni per l’uso delle armi atomiche. “Penso che il presidente Putin non capisca veramente cosa significano le armi nucleari per gli esseri umani”, ha commentato.
Nel 2017, 122 governi hanno adottato lo storico Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, ma nessuna potenza nucleare lo ha firmato.
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