Immerso in un lungo letargo durato tre anni, il marchio Jaguar comincia a svegliarsi. E rischiamo di non riconoscerlo. La concept car Type 00 presentata lunedì 2 dicembre durante la Miami Art Week – non si tratta di svelarsi durante un normale salone automobilistico – segna il ritorno di un produttore che ha deciso di “reimmaginare” guadagnando un punto d'appoggio nel segmento del lusso.
Presentata in due versioni – una rosa e una blu – questa coupé, che secondo il marchio ispirerà da vicino una grande berlina elettrica a quattro porte, è stata progettata per “non copiare nessuno”. Il suo nome come la sua linea generale, con un cofano infinito e una poppa molto inclinata e curiosamente priva di vetri, evocano le proporzioni della famosa Type E del 1961. Massiccia, con luci orizzontali, calandra rigorosamente rettangolare e calandra posteriore, la Type 00 offre forme geometriche, porte dette “a farfalla” e un design degli interni lussuoso ma minimalista.
Frutto di uno spettacolare cambio strategico, questa fredda bellezza appare come la prefigurazione di un modello atteso per la fine del 2025 – ne seguiranno altri due, sempre tutti elettrici – che intende rendere papille gustative come raramente un produttore ha tentato di farlo. Dichiarare di essere a “modernismo esuberante”questo manifesto di una nuova Jaguar segna un cambiamento completo nel posizionamento. Dimenticato, il grande brand borghese destinato a chi vuole mostrare il proprio tropismo preppy e il proprio attaccamento all'eleganza britannico. Si tratta di scardinare la categoria delle auto di lusso destinate ai super-ricchi adottando un approccio volutamente iconoclasta. “Jaguar non ha voglia di accontentare tutti”assicura il capo progettista, Gerry McGovern.
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Le Jaguar quindi non vogliono più paragonarsi a Mercedes, BMW e Audi ma a Bentley, Aston Martin, Porsche e Lamborghini. In pratica il prezzo raddoppierà. Per sedersi al volante ovale bisognerà sborsare almeno più di 120.000 euro. Il produttore si assume questa scelta e l'inevitabile contrazione della produzione che ne deriverà. Nota che il segmento di automobili che gli anglosassoni designano come auto esotiche – quelle offerte dai milionari, sempre più numerosi e non solo in Cina o in Medio Oriente – sono più remunerative e dinamiche dell’automobile “premium”.
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