una condanna a 15 anni di reclusione penale richiesta contro Marcel Vadella per omicidio e tentato omicidio

una condanna a 15 anni di reclusione penale richiesta contro Marcel Vadella per omicidio e tentato omicidio
una condanna a 15 anni di reclusione penale richiesta contro Marcel Vadella per omicidio e tentato omicidio
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“Tre colpi, tre domande, intenzionalità, legittima difesa o premeditazione.” Jean-Philippe Navarre, il procuratore generale, si è pronunciato a favore dell'intenzionalità ricorrendo alla premeditazione durante le sue requisizioni, questo sabato 30 novembre 2024, durate più di due ore, davanti alla Corte dell'Alta Assise-Corsica. Ha chiesto, davanti a una sala piena di sostenitori di Marcel Vadella, una condanna a 15 anni di reclusione penale contro l'imputato. O la metà della sanzione subita.

Quest'uomo di 51 anni, gestore di un bar a Bastia, è accusato dell'omicidio di Jamal Fadil e del tentato omicidio di Jaoide Fadil. I due uomini uccisi da armi da fuoco sono fratelli. L'imputato rischia 30 anni di reclusione penale.

Marcel Vadella appare in libertà con braccialetto elettronico da martedì, dopo la sentenza della Camera inquirente. I fatti sono avvenuti il ​​19 dicembre 2020, nel primo pomeriggio, in rue Santa Maddalena, nei quartieri sud di Bastia, presso il bar “L'Arcole”, gestito dall'imputato.

Il rappresentante del pubblico ministero sottolinea i paradossi di questo caso.

“Stiamo togliendo questa umanità alle vittime”

Da un lato, Marcel Vadella, “un uomo d’affari rispettato, la cui presenza di dieci sostenitori in sala testimonia la sua integrazione sociale”dall'altro, “Jamal e Jaoide Fadil, già condannati e che non potrebbero essere le vittime”.

Questo è ciò che ha alimentato la speranza, secondo l’Avvocato generale, “di una giustizia eccezionale dalla parte della difesa. Una prova di emozione e intenzione. Stiamo togliendo questa umanità alle vittime”.

Egli ricorda, allo stesso tempo, “la cruda realtà che lei giudica è che tre colpi di arma da fuoco hanno causato la morte di una persona e il ferimento grave di una persona. Se dubita della presenza del coltello, deve condannare. La presenza del coltello deriva dalla sola affermazione del signor Vadella .”

“L’arma è pronta per uccidere”

Prima di navigare in premeditazione: “EÈ assolutamente necessario essere armati stamattina? L'assoluta necessità perché c'è la rabbia, l'umiliazione, dopo l'aggressione del giorno prima. Presentarsi sulla scena con un'arma carica e camerata è premeditazione. È certo che l'arma è pronta per uccidere. C’è anche motivo di interrogarsi sul pensiero che ha preceduto i fatti. Spara una terza volta mentre la schiena della vittima è accovacciata. Questa è la realtà scientifica degli esperti.”

La sentenza è attesa questa sera, dopo le conclusioni degli avvocati della difesa.

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