Elettricità, pensioni… Quanto costeranno le agevolazioni concesse da Michel Barnier nel Bilancio 2025

Elettricità, pensioni… Quanto costeranno le agevolazioni concesse da Michel Barnier nel Bilancio 2025
Elettricità, pensioni… Quanto costeranno le agevolazioni concesse da Michel Barnier nel Bilancio 2025
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Per ottenere un sostegno sufficiente in Parlamento e sfuggire così alla censura, il Primo Ministro ha accettato di revocare alcune misure previste nei suoi testi di bilancio. Con il rischio di dover abbandonare l’obiettivo di deficit del 5% nel 2025?

Michel Barnier gioca per la sua sopravvivenza a Matignon. In carica da meno di tre mesi, il primo ministro aumenta il numero delle concessioni per cercare di sfuggire alla censura, che potrebbe verificarsi già la prossima settimana, sul bilancio della previdenza sociale che tornerà lunedì all’Assemblea nazionale.

Inizialmente, Michel Barnier si era posto l’obiettivo di generare 60 miliardi di euro di risparmi nel 2025 per risanare un deficit pubblico molto deteriorato, previsto quest’anno al 6,1% del PIL. Ma le concessioni concesse alla RN ed i vari compromessi raggiunti per settimane con i gruppi della “base comune” mettono in dubbio la capacità del Primo Ministro di mantenere la sua promessa.

“Gli aggiustamenti in corso, che vanno in entrambe le direzioni, non mettono in discussione né i nostri obiettivi né i nostri impegni”, ha assicurato giovedì Michel Barnier a Le Figaro. “Stiamo facendo di tutto per rimanere intorno al 5%” di deficit nel 2025, ha aggiunto.

Poco più di 10 miliardi di euro di agevolazioni…

Proviamo a fare i conti. Giovedì Michel Barnier ha annunciato che si rifiuterà di aumentare le tasse sull’elettricità oltre il livello previsto prima della protezione dei prezzi contro l’inflazione. Ha inoltre confermato che le riduzioni delle tariffe aziendali non verranno ridotte per gli stipendi fino a 2,25 SMIC.

Solo con questi due grandi annunci il governo perde quasi 6 miliardi di euro rispetto al progetto di bilancio. Si prevedeva infatti che l’aumento delle tasse sull’elettricità avrebbe fruttato 3,4 miliardi di euro. Si prevedeva che la revisione delle riduzioni dei contributi dei datori di lavoro avrebbe comportato un risparmio di 4 miliardi per la previdenza sociale. Alla fine saranno 1,6 miliardi.

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Business Cipro: Bilancio 2025, le grandi rinunce di Michel Barnier – 29/11

A ciò si aggiunge il compromesso trovato con il diritto all’aggiornamento delle pensioni. Originariamente il progetto di bilancio prevedeva il congelamento totale delle pensioni tra il 1° gennaio e il 1° luglio 2025. Infine, tutte le pensioni verranno aumentate a partire dal 1° gennaio in misura pari alla metà dell’inflazione. Anche le pensioni più piccole beneficeranno di un recupero il 1° luglio. Che dovrebbe costare tra i 500 e gli 800 milioni di euro.

Il governo ha anche ridotto significativamente lo sforzo di bilancio richiesto alle comunità: dovrebbe essere di 2 miliardi di euro, invece di 5 miliardi. A ciò si aggiungono le agevolazioni sui crediti concessi ai ministeri dell’Interno, della Giustizia o della Cultura che dovrebbero aumentare la fattura di 750 milioni di euro.

In definitiva, tutti questi aggiustamenti rappresenterebbero un costo aggiuntivo di poco più di 10 miliardi di euro rispetto alla proposta iniziale del governo.

…ma alcune entrate e risparmi aggiuntivi

Oltre a queste costose concessioni, il governo sta faticosamente cercando di pareggiare il proprio bilancio, cercando risparmi ed entrate aggiuntive ed evitando rilanci fiscali eccessivi. In un’intervista a Le Figaro, Michel Barnier ha annunciato giovedì una riduzione “significativa” dell’aiuto sanitario statale (AME) per gli immigrati clandestini “il prossimo anno”. Su questo punto i senatori hanno già votato per un risparmio di 200 milioni di euro. Resta da vedere se il governo vorrà andare oltre.

Il governo vuole anche riorientare il sistema di credito d’imposta per la ricerca sulle imprese. Ma si scopre che il Senato ci sta lavorando in questo momento per un ritorno di 400 milioni di euro.

La Camera alta, infine, ha votato anche l’aumento della tassa sul gas, per 1 miliardo di euro. Bisognerà vedere se il governo manterrà questa misura, ora che ha fatto marcia indietro sull’elettricità.

Léo Dumas con Paul Louis con l’AFP

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