Nonostante le sanzioni occidentali, la Russia riesce ancora a procurarsi attrezzature informatiche. Qui stiamo parlando di un lotto di 1000 processori Baikal-S progettati internamente. Per farci un’idea, ricordiamo che si tratta di a processore con 48 core BRACCIO !
Baikal-S: la Russia riesce a rifornirsi di trasformatori!
Non vi sarà sfuggito che dal febbraio 2022 la Russia è entrata in conflitto con l’Ucraina. Questa situazione ha generato tutta una serie di sanzioni in tutte le direzioni, con gli occidentali che hanno sanzionato i russi e viceversa. Tuttavia, quando si tratta di tecnologia all’avanguardia, l’Occidente è in testa. Qui, apprendiamo che la pressione di queste sanzioni ha portato il marchio Baikal alla bancarotta ecco (fonte da C-News.ru).
Tuttavia, se l’azienda dipendeva da TSMC per produrre i suoi primi processori, oggi apprendiamo che il paese ha ricevuto un primo lotto di 1.000 processore Baikal-S. In definitiva, ciò che solleva interrogativi è l’origine di tali processori. Tuttavia, vediamo due situazioni: o la Russia si è rivolta alla Cina per la produzione, oppure il Paese ha utilizzato società di copertura per effettuare ordini da società occidentali.
Per quanto riguarda il processore stesso, apprendiamo (via ITHome) che si tratta di un modello di progettazione interno. Quest’ultimo ha un totale di 48 core ARM Cortex-A75, tutti incisi a 16 nm. Per quanto riguarda le frequenze, funziona ad una frequenza base di 2 GHz con un turbo a 2,5 GHz. Qui il consumo è annunciato a 120W mentre il chip può gestire fino a 768 GB di memoria RAM In DDR4-3200 ecc. Con questo troviamo cinque interfacce PCIe 4.0×16, un controller USB 2.0 e due interfacce di rete da 1 GbE.
In termini di prestazioni, ovviamente, non competiamo con le ultime produzioni di Intel e AMD (non più accessibili alla Russia). Tuttavia, si dice che questo modello possa competere con uno Xeon Gold 6148 (lanciato nel 2017), un modello a 20 core a 2,4 GHz o un Epyc 7351 a 16 core a 2,9 GHz, anch’esso del 2017. Infine, secondo a tabella di marcia risalenti al 2021, Baikal sperava di produrne 600.000 processore all’anno entro il 2025. Come possiamo dire che questo sia compromesso?
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