l’inflazione ha avuto conseguenze sfortunate per molti trader indipendenti nel 2024

l’inflazione ha avuto conseguenze sfortunate per molti trader indipendenti nel 2024
l’inflazione ha avuto conseguenze sfortunate per molti trader indipendenti nel 2024
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L’ultimo sondaggio Ankorstore sul commercio indipendente 2024 (con il Consiglio francese del commercio (CdCF)) mostra che molti commercianti hanno visto la loro attività soffrire l’inflazione l’anno scorso.

A causa dell’inflazione, lo scorso anno molti trader hanno visto la loro attività soffrire di inflazione.

Mercato B2B, Ankorstore ha appena pubblicato il suo rapporto sui commercianti indipendenti e sull’inflazione nel 2023. Lo studio evidenzia che l’85% dei trader indipendenti ha lottato contro l’inflazione con attività in calo o molto difficili, ciò rappresenta 13 punti in più rispetto al 2022.

L’85% dei trader indipendenti ha lottato con l’inflazione

Di fronte a questo clima più che cupo, il 60% dei manager ritiene che la situazione della propria attività sia “tesa” e il 56% ha constatato che sempre più imprese locali nella propria città chiuderanno nel 2023, ovvero il 20% in più rispetto al precedente anno.

Il 60% dei manager ritiene che la situazione della propria azienda sia “tesa”

Di fronte all’aumento generale dei prezzi, il 56% dei commercianti indipendenti ha, con rammarico, aumentato i prezzi nel 2023 e per il 2024 sarà la stessa cosa poiché il 41% di loro dichiara di aver già aumentato i prezzi o di pensarci per il 2024 Il 30% ha rivisto al ribasso il proprio titolo.

Il 56% dei rivenditori indipendenti ha purtroppo aumentato i prezzi nel 2023

3 commercianti su 10 prevedono di diversificare la propria attività nel 2024 e il 59% afferma di aver riscontrato un aumento dei costi fino al 25% in un anno.

Il 40% chiede interventi volti a ridurre le tariffe

Per sopravvivere, l’84% dei commercianti indipendenti attende l’intervento delle autorità pubbliche per far fronte ai costi. Il 40% chiede interventi sulla riduzione delle tariffe, il 27% su mezzi finanziari per contrastare il rialzo dei prezzi e l’aumento del costo dell’energia, il 17% la riduzione degli affitti per locazioni commerciali effimere e infine il 27% vorrebbe avere la possibilità di aprire più facilmente la domenica, rileva lo studio.

Possiamo vedere chiaramente che le persone si sono limitate quando si tratta di acquisti di piacere (un negoziante)

Nel suo servizio, Ankorstore ha intervistato Ingrid, di ‘La Chouette Epicerie’ di Parigi: “Possiamo vedere chiaramente che i clienti si sono limitati quando si tratta di acquisti di piacere. Hanno fatto una scelta tra mangiare e pagare per l’intrattenimento e/o il vestiario. È molto dura per i piccoli commercianti e artigiani. C’è una diminuzione del potere d’acquisto e un aumento dei costi quindi i margini sono molto bassi“.

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