Quasi quattro mesi fa, il 6 agosto, il medico è stato posto in custodia cautelare per l’omicidio di quattro pazienti ai cui appartamenti aveva poi dato fuoco per rimuovere le prove.
“L’utilizzo delle cartelle cliniche e degli esami forensi di persone decedute, di cui due dopo l’esumazione, hanno fatto sospettare altri omicidi commessi dagli imputati”, scrivono la procura e la polizia di Berlino in un comunicato stampa congiunto.
D’ora in poi, la prima vittima conosciuta del medico risale al 24 giugno 2022: l’imputato avrebbe somministrato una miscela di diversi farmaci a un paziente di 70 anni e poi avrebbe acceso un fuoco per nascondere il suo atto.
La propagazione delle fiamme al resto dell’edificio è stata evitata grazie all’intervento dei vigili del fuoco chiamati da un vicino.
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Il 29 gennaio 2024 l’imputato avrebbe somministrato una miscela letale di farmaci senza indicazione medica a un uomo di 70 anni, anche lui nel suo appartamento, con l’obiettivo di ucciderlo. Stessa procedura, il 4 aprile 2024, per una donna di 61 anni, morta nella sua abitazione.
Infine, il 29 aprile 2024, il sospettato avrebbe ucciso un uomo di 83 anni nella sua stanza di una casa di riposo utilizzando una miscela di farmaci.
Le quattro presunte vittime rivelate ad agosto erano donne di età compresa tra 72 e 94 anni, residenti a Neukölln e Treptow, due quartieri operai della capitale tedesca. Sarebbero stati uccisi tra l’11 giugno e il 24 luglio 2024.
L’omicidio come argomento di tesi
Di questi quattro pazienti, il primo, di 87 anni, è stato rianimato l’11 giugno dopo l’arrivo dei vigili del fuoco nel suo appartamento. Ma è morta poco dopo in ospedale.
Secondo la radiotelevisione berlinese RBB, nell’ambito della sua tesi di dottorato in medicina l’indiziato ha studiato scientificamente gli omicidi, concentrandosi in particolare sugli omicidi non scoperti e sugli omicidi di pazienti.
La RBB sottolinea inoltre che, secondo il suo profilo sui social media, in precedenza ha lavorato in cliniche e studi medici a Berlino, nel Nord Reno-Westfalia (nord-ovest) e nell’Assia (centro).
La Germania resta segnata dal caso di un badante serial killer che imperversava all’inizio degli anni 2000: Niels Högel, un ex infermiere affetto da “un grave disturbo narcisistico”, secondo gli psichiatri, che nel giugno 2019 era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di almeno 85 pazienti in due ospedali della Bassa Sassonia (nord).
Tra il 2000 e il 2005 ha causato arresti cardiaci a pazienti scelti arbitrariamente e poi ha tentato di rianimarli, sperando di apparire come un eroe tra i suoi colleghi.
Tuttavia, gli investigatori hanno stimato che il bilancio delle vittime potrebbe superare le 200 vittime, molti dei quali sarebbero stati cremati. “Questo lavoro non è stato fatto per me”, ha ammesso l’infermiera.
Nel maggio 2023, un’infermiera di 27 anni è stata condannata all’ergastolo a Monaco per l’omicidio di due pazienti e sei attentati ad altri pazienti, tra cui l’intellettuale tedesco Hans-Magnus Enzensberger.