L’autista accusato di aver ucciso, ubriaco al volante di un’auto superpotente, il figlio dello chef Yannick Alléno dovrà essere deciso questo giovedì 28 novembre. L’accusa aveva chiesto otto anni di reclusione accompagnati da un mandato di rinvio a giudizio nei suoi confronti.
Il tribunale penale di Parigi dovrà pronunciarsi, questo giovedì, 28 novembre, sul caso della morte di Antoine Alléno, figlio dello chef Yannick Alléno, avvenuta l’8 maggio 2022. Un uomo di nome Francky D., ubriaco alla guida di un veicolo all’epoca dei fatti, viene così giudicata oggi, nel momento in cui viene rilanciata la questione della configurabilità del reato di “omicidio stradale”.
La vicenda ebbe un profondo impatto sull’opinione pubblica. Poco dopo l’apertura del processo, giovedì scorso 31 ottobre, nei confronti del principale sospettato è stata chiesta una pena detentiva a otto anni con mandato di interdizione, nonché l’annullamento della patente di guida e l’interdizione alla guida per dieci anni. Da allora il caso è stato riservato e oggi è attesa la sentenza.
Per quanto riguarda i fatti, è stato accertato che l’individuo, 24enne all’epoca dei fatti, aveva inizialmente vagato in stato di ebbrezza per le strade di Parigi prima di riuscire a rubare un veicolo di lusso nei pressi di un ristorante del 7° arrondissement presentare un biglietto falso al cameriere.
Il sospettato aveva investito un VTC, qualche chilometro più avanti, al Pont de l’Alma, nonché uno scooter, fermo al semaforo rosso, di cui Antoine Alléno era ai comandi.
Si è poi scoperto che il sospettato era già noto alla polizia e ai tribunali per casi di furto di veicoli, furto organizzato, violenza, possesso di armi da fuoco, vari reati stradali e persino frode.
A pochi giorni dai fatti, e in seguito al suo arresto, l’indagato è stato rinviato a giudizio con l’accusa di “omicidio colposo da parte del conducente di un autoveicolo terrestre, aggravato dall’evidente stato di ebbrezza e dall’annullamento della patente di guida, lesioni colpose aggravate”. nelle stesse circostanze, danneggiamento, furto con violenza e mordi e fuggi”, secondo quanto aveva indicato l’accusa.
Presto si dibatterà sul reato di omicidio stradale
In reazione alla tragedia che ha colpito la famiglia Alléno, il deputato della Droite Republicaine des Alpes-Maritimes Eric Pauget ha voluto, attraverso un disegno di legge, creare un reato di omicidio stradale.
Nel dettaglio, tale testo ha inteso creare tre nuovi reati: omicidio stradale, lesioni stradali con una ITT (interruzione totale del lavoro) superiore a tre mesi e lesioni stradali con una ITT inferiore o uguale a tre mesi.
Votato all’unanimità all’Assemblea Nazionale e approvato, con alcune modifiche al Senato, il testo non ha proseguito il suo percorso parlamentare dopo lo scioglimento dello scorso giugno.
Rieletto, il deputato ha assicurato alla CNEWS il 18 settembre di aver ripresentato il suo disegno di legge.
Allo stesso tempo, il deputato difende l’estensione delle sanzioni accessorie come l’immobilizzazione e la confisca del veicolo, ma anche l’annullamento e il divieto di rilascio della patente per dieci anni.