L’8 maggio 2022, un uomo, facente parte della comunità viaggiante, guidava, ubriaco, senza patente a bordo di un’Audi RS6, una potente berlina, a 120 km/h per le strade del 7° arrondissement di Parigi, con limite di 30 anni. Con questa macchina, rubata poco prima in serata, ha investito un VTC, poi un taxi al semaforo rosso. Ha poi perso il controllo del veicolo e si è schiantato contro uno scooter.
Richiesti otto anni di reclusione
Il conducente del veicolo a due ruote, Antoine Alléno, 24 anni, e la sua passeggera, Anisa, sono stati espulsi. Il giovane è deceduto a causa delle ferite riportate, il suo casco è stato ritrovato a pochi metri di distanza. Il passeggero è ferito. Fuggendo a piedi, è stato subito arrestato. All’1:35 gli è stato controllato che nel sangue risultavano 1,56 g/l di alcol.
Durante l’udienza di fine ottobre l’accusa ha chiesto a Franky D. otto anni di reclusione con mandato di interdizione e dieci anni di divieto di circolazione. L’uomo di 27 anni, apparso in libertà sotto controllo giudiziario, è stato in particolare processato davanti al tribunale penale per omicidio colposo con almeno due aggravanti, lesioni involontarie e furto violento.
“Ho fatto l’irreparabile”
«Ammetto tutti i fatti» tranne la violenza, ha assicurato in udienza Franky D., accusato da un cameriere di averlo preso a pugni durante il furto dell’auto. Il giovane era sotto processo insieme ad altri due imputati, René A., 47 anni, e Sniper G., 20 anni, processati per furto di gruppo. Nei loro confronti la pubblica accusa aveva chiesto rispettivamente sei mesi di reclusione e nove mesi con sospensione condizionale della pena.
“Ho fatto l’irreparabile”, si è rammaricato l’autista, assicurando che senza l’alcol “questo non sarebbe mai successo”.
Con già sei condanne nella sua fedina penale al momento della tragedia, rischia fino a dieci anni di reclusione e 150.000 euro di multa.
Presto la creazione del reato di “omicidio stradale”?
Contattati dall’AFP, gli avvocati della famiglia Alléno non hanno voluto parlare prima della sentenza.
Dopo questa tragedia, il padre della vittima, Yannick Alléno, è diventato un ardente difensore dell’istituzione del reato di “omicidio stradale”, un disegno di legge che doveva passare in seconda lettura all’Assemblea nazionale, prima dello scioglimento a giugno. La famiglia ha creato l’associazione Antoine Alléno per aiutare coloro che hanno perso una persona cara a causa della violenza stradale.
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