Il prezzo del tuo caffè potrebbe salire alle stelle

Il prezzo del tuo caffè potrebbe salire alle stelle
Il prezzo del tuo caffè potrebbe salire alle stelle
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Il prezzo del caffè Arabica ha raggiunto mercoledì il livello più alto degli ultimi cinquant’anni, con un’offerta limitata a causa delle preoccupazioni per i raccolti in Brasile, colpito quest’anno da una significativa siccità. Mercoledì la sterlina di arabica quotata a New York ha registrato il record dal 1977 a 320,10 centesimi. In questione: i timori di “cattivi raccolti dovuti a condizioni meteorologiche sfavorevoli” all’inizio di quest’anno, soprattutto in Brasile, il primo produttore mondiale di caffè, e di arabica in particolare, che spingono i produttori a trattenere i loro chicchi, nonostante la forte domanda, ha spiegato Jack Scoville, analista di Price Futures Group, all’inizio della settimana, quando i prezzi avevano già raggiunto i record.

Dopo un “lungo periodo secco e caldo”, le piante di caffè in Brasile hanno beneficiato di “piogge significative” in ottobre, contribuendo a “una fioritura eccezionale nella maggior parte delle regioni produttrici di caffè Arabica”, secondo Guilherme Morya di Rabobank. Ma l’analista rileva “un’incertezza sull’andamento della fioritura, che solleva notevoli preoccupazioni” sul raccolto 2025/26. Se i fiori non si attaccano ai rami, non potranno poi trasformarsi in ciliegie, che contengono i chicchi di caffè.

Fattori geopolitici come le interruzioni delle spedizioni nel Mar Rosso, le potenziali tariffe statunitensi e l’imminente regolamentazione dell’Unione Europea sulla deforestazione stanno contribuendo a sostenere i prezzi delle materie prime in generale e del caffè in particolare. “In questo contesto di incertezza, i coltivatori scelgono di vendere solo il necessario, limitando così l’offerta di caffè sul mercato locale”, conclude Guilherme Morya.

Questi timori sull’offerta riguardano anche il Vietnam, il principale produttore della varietà robusta più economica, utilizzata ad esempio per il caffè solubile. Quotata a Londra, la robusta, che oggi viene scambiata intorno ai 5.200 dollari la tonnellata, ha raggiunto a metà settembre il prezzo record di 5.829 dollari, senza precedenti dall’apertura dell’attuale contratto di riferimento nel 2008. Si tratta di un prezzo inedito addirittura dagli anni ’70. secondo l’agenzia Bloomberg, che si basa sugli archivi.

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