Domenica è diventata virale la testimonianza di un passeggero di un treno SNCF che ha ricevuto una multa di 160 euro.
La studentessa sarebbe stata multata dopo aver presentato un PDF della sua carta d’identità.
Questa condizione è chiaramente inclusa nelle condizioni generali di vendita dell’azienda francese.
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In treno, attenzione alle spiacevoli sorprese. In una pubblicazione pubblicata online domenica 24 novembre, un internauta afferma di aver assistito ad una scena incomprensibile. Secondo la sua storia (nuova finestra)visto quasi sei milioni di volte in due giorni, un controllore della SNCF avrebbe inflitto una multa di 160 euro a uno studente”perché gli ha presentato un documento d’identità in PDF e non in formato fisico per giustificare il suo abbonamento al TGV Max”. Una situazione “disumano”denunciato da questo testimone. Ma la compagnia ferroviaria ha il diritto di multare questo passeggero?
Un obbligo presente nei T&C
Qui non si tratta di un controllo d’identità, ma di una verifica “l’abbonamento TGV Max”aggiunge l’internauta. Per scoprire di cosa si tratta è necessario quindi fare riferimento alle condizioni generali di vendita (CGV) (nuova finestra) di questa offerta a 79 euro al mese che ti permette di effettuare gratuitamente alcuni viaggi. Queste però specificano chiaramente che a bordo del treno gli abbonati devono “presentare al capitano un documento d’identità originale ed ufficiale in vigore con fotografia”. “Non sono ammesse copie di documenti di identità ufficiali (cartacei, documenti scannerizzati, ecc.)”spiega questo regolamento. E per indicare che un utente lo sarà “considerato in situazione irregolare se non presenta un documento di identità ufficiale originale e valido con fotografia”. Lo stesso nelle condizioni generali di utilizzo del Rail Pass (nuova finestra). Esclude “copie di documenti di identità (cartacei, documenti scannerizzati o su smartphone, ecc.)” come prova d’identità.
Argomentazione avanzata dalla società (nuova finestra)? E “preoccupazioni antifrode”ritenendo le copie facilmente modificabili. Si ricorda che dallo scorso maggio la SNCF può verificare l’identità di una persona anche utilizzando la sua identità digitale, disponibile sull’applicazione ufficiale France Identity. (nuova finestra).
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Solo che c’è un paradosso. Questi documenti, che la SNCF ritiene non validi per certificare la validità di un abbonamento, sono accettati quando si tratta di registrare i dati di contatto del viaggiatore per emettere la multa. Come spiegare questa contraddizione? Perché non si tratta più di verificare la validità di un abbonamento, ma di verificare l’identità del passeggero. In questo contesto è il codice dei trasporti (nuova finestra) che si applica. Il decreto del 4 settembre 2017 (nuova finestra) prevede che in assenza di tali documenti, l’identità “può essere giustificato mediante la presentazione di qualsiasi documento contenente il proprio cognome, nome/i, data e luogo di nascita nonché una fotografia”. “L’ottenimento di queste informazioni può derivare dalla combinazione di più documenti contenenti almeno il nome e il cognome”specifica il codice di trasporto.
Giudicata una differenza tra queste due regole “troppo restrittivo” dalUFC-Que Choisir (nuova finestra). Lo scorso giugno, l’associazione si è rammaricata del “logica del sospetto di frode”di cui fa parte la compagnia ferroviaria. “Secondo la nostra analisi questa pratica risulta essere più che discutibile dal punto di vista giuridico”ha sottolineato l’associazione per la difesa dei consumatori. Alla domanda se alcuni ricorsi dei clienti avessero già avuto successo, ilUFC-Que Choisir non è tornato da noi immediatamente.
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