L’entrata in vigore, mercoledì 27 novembre, dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah mette fine a due mesi di guerra aperta – e a più di un anno di tensioni militari, dal 7 ottobre 2023. Come scrive il quotidiano libanese Al-Liwaa, “i libanesi tirano un sospiro di sollievo e il Libano si risveglia dall’incubo”.
Un sollievo, perché questa tregua mette fine alla “follia” mortale e distruttiva della campagna militare israeliana, che ha ucciso quasi 4.000 persone in tredici mesi di guerra – la maggior parte delle quali uccise dopo l’offensiva delle Frecce del Nord, lanciata il 23 settembre – e costretto allo sfollamento forzato di quasi un milione di persone, come evidenziato dal disegno scelto dal quotidiano An-Nahar per illustrare la prima pagina dell’edizione odierna.
E questo fino all’ultimo minuto, sottolinea il quotidiano francofono L’Oriente-Il Giorno, quale titolo “un cessate il fuoco sotto il fuoco” a causa degli intensi bombardamenti che continuarono su tutto il territorio libanese fino a tarda notte tra il 26 e il 27 novembre.
Ma l’immagine suggestiva di questo primo giorno di tregua sono le migliaia di sfollati che, fin dalle prime ore del mattino, hanno preso il cammino verso il sud del Libano, verso la valle del
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