L’ex eminenza grigia di Trump, Steve Bannon, va in prigione per scontare la pena: Notizie

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L’ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon, si è recato lunedì in una prigione federale nel nord-est degli Stati Uniti per iniziare a scontare la sua pena per aver ostacolato l’indagine parlamentare sull’assalto al Campidoglio, ha osservato un fotografo dell’AFP.

“Sono orgoglioso di andare in prigione oggi (…) se questo è ciò che serve per opporsi a Joe Biden”, ha lanciato questo ideologo populista, figura influente nel movimento ultraconservatore, prima di entrare nella prigione di Danbury (Connecticut) Stato), definendosi “un prigioniero politico”.

Steve Bannon, 70 anni, deve ora scontare quattro mesi dietro le sbarre, dopo che la sospensione della sua pena, a seguito di uno dei suoi ricorsi, è stata respinta da un giudice.

Pantaloni grigi e camicia nera, è stato accolto nei pressi dell’edificio del carcere da una piccola folla di sostenitori con le bandiere “Trump 2024” e da una delle più accanite trumpiste elette al Congresso, Marjorie Taylor Greene, che lo ha abbracciato davanti al pubblico. macchine fotografiche.

Se non lavorerà più ufficialmente per il candidato repubblicano, lunedì Steve Bannon gli ha assicurato nuovamente il suo sostegno e ha promesso che utilizzerà tutta la sua influenza per promuovere la sua rielezione, in particolare attraverso il suo podcast “War Room”, che continuerà senza di lui.

– Rifiuto di collaborare –

Prima di arrivare al carcere di Danbury, è intervenuto nel suo programma per salutare i risultati del primo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia, contrassegnato dalla netta vittoria dell’estrema destra, e altri buoni risultati di questo movimento in altri paesi durante le Europee. elezioni: “il nostro movimento sta vivendo il suo momento”, ha esultato.

Steve Bannon è stato condannato nell’ottobre 2022 a quattro mesi di carcere per aver ostacolato i poteri investigativi del Congresso a causa del suo rifiuto di collaborare all’indagine parlamentare sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, sentenza confermata in appello il 10 maggio. 2024.

Il giorno prima del 6 gennaio, Steve Bannon aveva predetto che si sarebbe scatenato “tutto l’inferno”. E nel giorno in cui centinaia di sostenitori di Donald Trump hanno preso d’assalto la sede del Congresso americano, nel tentativo di impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden alle elezioni di novembre 2020, Steve Bannon ha parlato al telefono con il presidente uscente. I parlamentari hanno quindi voluto interrogarlo sul suo ruolo.

Il suo ingresso in prigione arriva il giorno in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti, a maggioranza conservatrice, ha ulteriormente rinviato il processo federale di Donald Trump per i suoi presunti tentativi di ribaltare illegalmente i risultati delle elezioni del 2020.

Un altro ex consigliere di Donald Trump alla Casa Bianca, Peter Navarro, sta già scontando una condanna a quattro mesi per essersi rifiutato di rispondere a una convocazione del Congresso nell’indagine sull’assalto al Campidoglio.

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