una denuncia per “complicità nel genocidio” prende di mira le associazioni filo-israeliane in Francia

una denuncia per “complicità nel genocidio” prende di mira le associazioni filo-israeliane in Francia
una denuncia per “complicità nel genocidio” prende di mira le associazioni filo-israeliane in Francia
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L’Unione Ebraica Francese per la Pace (UFJP) e Urgence Palestine hanno presentato martedì a Parigi una denuncia contro i leader francesi delle associazioni filo-israeliane per “complicità nel genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza”hanno indicato mercoledì in un comunicato stampa all'AFP. In questa denuncia, rivelata anche da Le Monde, le due associazioni “e una vittima franco-palestinese” denunciare “l’organizzazione, la partecipazione e l’appello a partecipare ad azioni concrete per bloccare gli aiuti umanitari nel territorio occupato di Gaza, in particolare impedendo fisicamente il passaggio di camion ai posti di frontiera controllati dall’esercito israeliano” .

Israele è per sempre e Tzav-9

“Questa deliberata sottomissione della popolazione di Gaza a condizioni di esistenza suscettibili di provocarne la distruzione, e più in particolare al ricorso alla carestia, caratterizza, sia secondo il diritto internazionale che secondo il diritto francese, il crimine di genocidio”. sostiene il comunicato stampa delle ricorrenti, rappresentate da Damia Taharraoui e Marion Lafouge.

La denuncia con costituzione di parte civile (PCPC) per complicità in genocidio e istigazione a commettere un genocidio prende di mira personaggi delle associazioni Israel is ever e Tzav-9 presentato come avente la nazionalità francese, il che consentirebbe potenzialmente alla giustizia francese di essere competente. Il PCPC mira a ottenere la nomina di un giudice istruttore.

A metà novembre, un comitato speciale delle Nazioni Unite ha affermato che i metodi di guerra utilizzati da Israele nella Striscia di Gaza, in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, “corrispondono alle caratteristiche di un genocidio”.

Il 26 gennaio la Corte internazionale di giustizia ha chiesto a Israele di fare tutto il possibile per prevenire qualsiasi atto di genocidio durante le sue operazioni militari. Israele contesta fermamente queste accuse, afferma il proprio “diritto a difendere la propria popolazione” e accusa Hamas di utilizzare i civili come “scudi umani”.

“Non è stata aperta alcuna indagine in questa fase”

A settembre, la Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) ha archiviato una denuncia presentata da associazioni che denunciavano torture attribuite a un franco-israeliano su uomini presentati come prigionieri palestinesi. Il Pnat, invece, ha da tempo aperto un'inchiesta su omicidi legati ad un'impresa terroristica legata all'attentato del 7 ottobre.

“Non è stata aperta alcuna indagine in questa fase” Riguardo alle possibili vittime degli attacchi israeliani a Gaza o in Libano, Pnat ha riferito all'AFP all'inizio di ottobre.

Il 21 novembre la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo dell'ala armata di Hamas Mohammed Deif per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Interrogato all'inizio della settimana, il Pnat ha risposto di no “nessuna nuova informazione da comunicare” sulle conseguenze della decisione della CPI per le procedure francesi.

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