I senatori, di destra e di sinistra, si sono espressi martedì sera, 26 novembre, contro un provvedimento del governo volto ad aumentare il TICFE sull’elettricità nella legge finanziaria per il prossimo anno. Preferiscono invece aumentare la tassa sul gas.
Si tratta di una delle misure di punta della Finanziaria 2025. Martedì 26 novembre il Senato si è opposto a un provvedimento del governo volto ad autorizzare un aumento della tassazione sull’energia elettrica, per portarla a un livello superiore a quello del periodo pre-crisi energetica. Un ampio voto per alzata di mano, con voci sia di destra che di sinistra, ha permesso alla Camera alta di respingere questa misura della legge finanziaria (PLF), per la quale il governo sperava di ottenere più di 3 miliardi di euro. “Il governo ha scelto la strada più semplice per trovare nuove entrate: tassare nuovamente l’elettricità. Questa misura è socialmente ingiusta.ha particolarmente infastidito il socialista Thierry Cozic.
I senatori hanno in particolare compensato questa misura con un aumento della tassa sul gas, per un guadagno stimato a 1,2 miliardi di euro. Secondo il relatore generale LR Jean-François Husson, la bolletta per le famiglie riscaldate a gas aumenterebbe “circa 60 euro all’anno” per una casa di 100 mq, mentre “versare la stessa casa riscaldata dall’elettricità»il doloroso raggiungerebbe “Da 200 a 300 euro” con la proposta del governo.
Questo voto rappresenta in ogni caso un primo grande passo indietro per il governo di Michel Barnier su questo bilancio nella camera del Senato, camera che lo sostiene, mentre le minacce di censura nei confronti del Primo Ministro si fanno sempre più pressanti. Il Raggruppamento Nazionale ha in particolare fatto di questa misura una delle sue linee rosse per censurare il governo Barnier.
Il governo, alla ricerca di risparmi nel suo bilancio, ha espresso un parere sfavorevole a questo riequilibrio. “Preferiamo un aumento del TICFE [taxe sur l’électricité] con una continua riduzione della bolletta elettrica; ad un aumento della tassa sul gas che di fatto aumenterebbe la bolletta dei nostri concittadini”, ha lanciato il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin, ricordando che il governo lo ha fatto “impegnato” ridurre le bollette elettriche del 9% a partire dal 1° febbraio per l’80% dei francesi.
Mercato all’ingrosso
La riduzione promessa è in realtà resa possibile dal calo dei prezzi all’ingrosso sul mercato dell’elettricità, che permetterà al governo di aumentare l’imposta sull’elettricità senza che le bollette alla fine aumentino. L’esecutivo aveva quindi introdotto nel suo progetto di bilancio un meccanismo che gli consentiva di aumentare questa tassa a un livello potenzialmente superiore a quello pre-crisi.
In Assemblea anche una coalizione di opposizioni di destra ha votato contro il provvedimento, respingendo addirittura l’intero articolo relativo alla tassazione dell’energia elettrica.
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