Un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah è entrato in vigore questo mercoledì, 27 novembre in Libano, dopo più di un anno di ostilità transfrontaliere et due mesi di guerra aperta tra l’esercito israeliano e il movimento armato libanese sostenuto dall’Iran.
La tregua ha lo scopo di fermare il conflitto che ha costretto decine di migliaia di persone in Israele e altre centinaia di migliaia in Libano ad abbandonare le proprie case.
Queste ostilità portarono ai bombardamenti sul Libano, causando la morte di migliaia di personee il dispiegamento di soldati israeliani oltre il confine tra i due paesi per affrontare i combattenti di Hezbollah.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accolto con favore l’accordo di cessate il fuoco, “un nuovo inizio” per il Libano e una “buona notizia” per la quale Stati Uniti e Francia lavoravano da settimane.
60 giorni per ristabilire gradualmente la pace
L’esercito israeliano ha 60 giorni per ritirarsi gradualmente dal Libanoha detto un alto funzionario americano a condizione di anonimato. Mentre Hezbollah deve ritirarsi anche dal confine meridionale con Israele. Il tutto sotto la sorveglianza di americani e francesi.
In caso di attrito, gli Stati Uniti e la Francia garantiranno la risoluzione delle controversie. Sul terreno, invece, saranno i soldati libanesi ad agire. Oggi ne esistono solo 4.000, presto se ne aggiungeranno 1.500. E più di 6.000 nel lungo termine, con mezzi per bonificare i terreni e riaprire le strade in tutta sicurezza.
Per questa missione, avranno bisogno di addestramento, armi, carburante, cibo… Tutto questo in parte finanziato dalla Francia con gli Stati Uniti, l’Italia e altri partner. La Francia che partecipa anche all’UNIFIL, la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (10.000 uomini a sostegno delle forze libanesi).
Infine, a livello politico, Jean-Yves Le Drian è stato inviato questo mercoledì da Emmanuel Macron a Byirut per contribuire all’elezione del presidente della Repubblica libanese.
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