COLLOQUIO – Benyamin Netanyahu ha annunciato martedì un cessate il fuoco in Libano. Il ricercatore David Khalfa decifra le questioni militari e diplomatiche che possono spiegare questo accordo.
“Questa sera presenterò al governo per l’approvazione un progetto di cessate il fuoco in Libano. La durata del cessate il fuoco dipende da ciò che accadrà in Libano», ha annunciato martedì 26 novembre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in televisione. Questo accordo arriva dopo quasi due mesi di combattimenti di terra nel sud del Libano, dove l’IDF affronta Hezbollah, anch’esso molto indebolito dagli attacchi aerei che hanno decapitato gran parte del suo comando.
David Khalfa è co-direttore dell’Osservatorio Nord Africa e Medio Oriente della Fondazione Jean Jaurès e autore del saggio Israele-Palestina: anno zero (2024).
IL FIGARO. – Israele annuncia un accordo di cessate il fuoco subito dopo aver intensificato gli attacchi contro il Libano. Questo ti sorprende?
Davide Khalfa. – Da un punto di vista militare è logico: prima di firmare un cessate il fuoco, ciascuna parte cerca di guadagnare punti intensificando gli attacchi. Siamo in una guerra…
Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta l’87% da scoprire.
Venerdì nero: ultimi giorni
-70% sull’abbonamento digitale
Già iscritto? Login
Canada