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Martedì alle 17:15, l’esercito israeliano ha emesso una serie di avvisi di evacuazione contro quattro edifici situati nei quartieri centrali di Beirut: Ras Beirut, Mazraa, Mseitbeh e Zkak al-Blat. È la prima volta che queste zone, nel cuore della capitale, vengono prese di mira dall’inizio delle minacce lanciate da Avicay Adraeeportavoce dell’esercito israeliano, poche ore prima dell’annuncio del cessate il fuoco.
Estensione degli obiettivi verso sud
Questi avvisi arrivano subito dopo minacce simili riguardanti:
- Un edificio a Saidanel sud del Libano.
- Un altro a Tiropresi di mira con il pretesto che ospitano filiali dell’organizzazione finanziaria al-Qard al-Hassanaffiliato a Hezbollah.
Secondo le dichiarazioni israeliane, questi edifici vengono utilizzati per finanziare e sostenere le attività militari di Hezbollah, sebbene queste accuse non siano state confermate in modo indipendente.
Una preoccupante escalation nelle aree civili
Mirare ad aree residenziali densamente popolate come Ras Beirut et Zkak al-Blatfino ad allora relativamente risparmiato, segna una nuova tappa nell’intensificazione delle ostilità. Questi quartieri ospitano non solo abitazioni ma anche istituti scolastici, imprese e infrastrutture essenziali. L’espansione dei potenziali scioperi in queste aree potrebbe avere conseguenze umanitario devastante.
Le giustificazioni israeliane al microscopio
Affermando che questi edifici sono collegati ad al-Qard al-Hassan, Israele sembra perseguire una strategia volta a indebolire le capacità economiche e sociali di Hezbollah. Tuttavia, questo approccio solleva interrogativi sulla sproporzione degli attacchi e il loro impatto sulla popolazione civile. Al-Qard al-Hassan, sebbene sanzionata da diversi paesi occidentali, è percepita a livello locale come un’organizzazione che fornisce sostegno finanziario a molti libanesi, soprattutto in tempi di acuta crisi economica.
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