La fiera settimanale media nazionale di prezzo piccolo vitelli i maschi di carne sono stati venduti nella settimana a un prezzo compreso tra 47 e 275 euro pro capite, secondo FranceAgriMer.
Si tratta di 52 euro in più rispetto allo scorso anno, stessa data, con un aumento del 20%. Il prezzo è aumentato di 28 euro dall'inizio di ottobre, un aumento senza precedenti in questo periodo dell'anno. Perché da ottobre a fine febbraio il mercato è solitamente caratterizzato da un'offerta che supera la domanda.
In aumento anche i prezzi dei vitelli misti e da latte
Per i vitelli da latte, stesso schema.
Il prezzo del piccolo vitello maschio da latte di 45-50 kg ha raggiunto i 93 euro/capo, ovvero 23 euro in più rispetto all'inizio di ottobre e soprattutto l'82% in più rispetto allo scorso anno alla stessa data. Tra i meticci stesso fenomeno, come il maschio normanno di 45-50 kg che ha raggiunto i 77 euro/capo, record stagionale.
Caduta dei vitelli in ottobre
Secondo Idele che si basa sui dati SPIE-BDNI Normabev, il nascite sono diminuiti del 10% nella prima decade di ottobre, il che spiega in parte questa inaspettata dinamica dei prezzi.
“La Spagna è passata in pochi anni da mercato di liquidazione a partner strutturale da onorare”
Nella nuova campagna 2024-2025 (luglio-settembre) sono nati 899.000 vitelli da latte, pari al -2,2% rispetto alla campagna 2023-2024, continua Idele. Se consideriamo i vitelli disponibili all'ingrasso (maschi e meticci), certamente le nascite sono aumentate cumulativamente dall'inizio della nuova campagna (+3%) ma sono diminuite del 4,7% sul mese di settembre. Per i vitelli allattati, tramite FranceAgriMer sono disponibili solo i dati di agosto e le nascite nei due mesi all'inizio della campagna erano già dello 0,9% in ritardo rispetto alla campagna precedente.
Mancanza di vitelli sul mercato spagnolo
Anche Idele si affida al quotazione dei piccoli vitelli da latte spagnoliin aumento da agosto, in contrasto con i cali stagionali solitamente registrati nel periodo. Le spedizioni dalla Francia attraverso i Pirenei sono infatti diminuite a partire dall'estate successiva al FCO, tipo 3 e tipo 8. Si registra una vera e propria impennata in questo mercato, “La Spagna è passata in pochi anni da un mercato di rilascio ad un partner strutturale che deve sii onorato” spiega Idele.