DECRITTO – Il presidente della Banca centrale russa è preoccupato per i limiti delle capacità produttive. La propaganda del Cremlino fatica a mascherare il deterioramento della situazione economica.
Mentre Vladimir Putin continua a promuovere l’immagine di uno Stato invulnerabile che ha contrastato le sanzioni internazionali, si accumulano fatti che contraddicono questa narrazione. Anche se la Russia certamente non lo è ancora « a terra » come auspicano i sostenitori occidentali di una guerra economica, le nubi si accumulano sulla prosperità mostrata dal Cremlino.
L’inflazione è ormai difficile da ignorare, anche per i media russi soggetti a una severa censura. La settimana scorsa, il quotidiano Kommersant ha segnalato un aumento del 30% del prezzo del burro e del 65% per le patate rispetto allo scorso anno. Emblematico è anche il fatto che il prezzo delle corse in taxi è esploso. Le ragioni? Mancanza di personale, ritardi prolungati nella riparazione dei veicoli e norme più severe, riferisce un giornalista che chiaramente non può biasimare « operazione militare speciale ».
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