Tcadere per le nostre finanze pubbliche. I dibattiti sul bilancio si stanno impantanando, mentre la situazione non è mai stata così catastrofica, con un deficit che dovrebbe superare il 6% quest’anno. Il traguardo dei 1.000 miliardi di debito accumulato dal primo quinquennio di Emmanuel Macron è stato superato poche settimane fa.
Questo lunedì, 25 novembre, è appena stata raggiunta un’altra scadenza. Da oggi in poi le pubbliche amministrazioni hanno esaurito tutte le loro risorse e vivono di credito, secondo le elaborazioni dell’Istituto economico Molinari, think tank liberale, sui dati di entrate e uscite 2023 pubblicate dall’INSEE.
“Questo calcolo ha uno scopo educativo: per le famiglie che pensano in termini di giorni prima dell’arrivo della paga, aiuta a illustrare il problema dell’entità del nostro deficit”, spiega Nicolas Marques, direttore generale dell’Istituto Economico Molinari. La Francia deve quindi vivere di credito per 36 giorni. Questa non è certamente una novità. Mai dal 1978 la Francia aveva chiuso l’anno senza aver speso tutti i suoi euro (o franchi all’epoca).
Credito allo Stato per 97 giorni
Ma alcuni anni sono stati meno catastrofici. Nel 1979 e nel 1980 le amministrazioni vivevano di credito solo per 4 giorni. “Il deterioramento delle nostre finanze pubbliche inizia in quel momento: la nostra crescita comincia a diminuire e la nostra spesa ad aumentare, soprattutto perché la situazione demografica è diventata meno favorevole”, sottolinea Nicolas Marques. Altri anni, però, sono stati molto peggio: nel 2020, anno del Covid, abbiamo speso tutte le nostre risorse l’8 novembre… cioè 53 giorni senza soldi nelle casse! Abbiamo alzato leggermente l’asticella, ma la deriva rimane significativa.
Da scoprire
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Risposta
Se distinguiamo tra amministrazioni, lo Stato aveva esaurito le sue risorse il 24 settembre 2023, cioè 97 giorni prima della fine dell’anno. Per le amministrazioni previdenziali era il 19 dicembre (11 giorni prima della fine dell’anno). Alla fine dell’anno, infine, gli enti locali erano ancora in verde e avrebbero potuto resistere fino al 5 gennaio dell’anno successivo.
Se confrontiamo la Francia con gli altri paesi europei, i dati sono leggermente diversi, perché Eurostat e INSEE non utilizzano le stesse convenzioni contabili. Ma la Francia resta sopra la media europea (26 giorni), con 35 giorni di credito. Portogallo, Irlanda, Danimarca e Cipro sono bravi studenti: hanno concluso l’anno nel verde!