MARSIGLIA: Come risparmiare acqua nella lotta agli incendi?

MARSIGLIA: Come risparmiare acqua nella lotta agli incendi?
MARSIGLIA: Come risparmiare acqua nella lotta agli incendi?
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Presso l’Entente Valabre di Gardanne, diversi soggetti interessati alla SDIS e alla prevenzione incendi si sono riuniti per un convegno per discutere della preservazione di questa risorsa, essenziale per combattere gli incendi boschivi. Uno sguardo indietro ad una giornata molto istruttiva.

Devi solo conoscere l’adagio: “Per spegnere un incendio ci vuole un bicchiere d’acqua nel primo secondo, un secchio nel primo minuto e… una tonnellata d’acqua dopo 10 minuti” per comprendere quanto sia essenziale il tema delle risorse idriche nella lotta agli incendi boschivi.

Cambiamenti climatici e risorse idriche

Il 4 giugno la conferenza si è aperta con un doloroso promemoria della progressione del cambiamento climatico. Hélène Correa, responsabile del dipartimento di previsione e climatologia, settore Sud-Est di Météo France, sottolinea che il sud della Francia si sta riscaldando più velocemente del resto del paese. Già dal 1959 registriamo un aumento di +1,8°. Secondo uno scenario pessimistico dovrebbe arrivare a +2,3° nel 2050, con un aumento delle ondate di caldo e delle cosiddette notti tropicali (cioè con una temperatura che non scenda sotto 20°). Per darvi un’idea, di questo passo, dopo il 2050, considereremo fresca la torrida estate del 2003. Un cambiamento climatico che avrà ovviamente un impatto sulla vegetazione, che seccherà, sulla disponibilità di risorse idriche, con episodi piovosi più brevi e violenti, sulla temperatura e sullo stato del suolo.

Buone notizie però: nel Sud gli architetti dell’acqua hanno fatto miracoli. Dai Romani ad Adam de Crapone e con il Canal de Provence, sono state costruite vaste riserve e reti che permettono oggi di mettere in sicurezza la risorsa per decenni. Tuttavia, il risparmio è essenziale per tutti gli utenti dell’acqua, siano essi privati, agricoltori, industriali e persino vigili del fuoco. Per mettere sul tavolo questo argomento, i vicini SDIS sono venuti a presentare le soluzioni implementate nel loro territorio.

Prendi l’acqua dove c’è

Nei Pirenei orientali diversi comuni soffrono già di carenza di acqua potabile e l’elenco sarà inevitabilmente destinato ad allungarsi nelle settimane e nei mesi a venire. Un contesto che crea tensioni tra gli utenti dell’acqua e dove la ricerca di acqua grezza (non potabile) è essenziale. La SDIS 66, rappresentata al convegno dal Tenente Colonnello Trani, è così diventata maestra nell’arte di diversificare le risorse. I campeggi e i centri acquatici, tenuti a svuotare regolarmente le piscine e gli altri servizi igienici, alcuni di essi ora immagazzinano la preziosa risorsa in teli di plastica. In collaborazione con la Camera dell’Agricoltura, i viticoltori mettono a disposizione i loro serbatoi vuoti per immagazzinare l’acqua. Per quanto riguarda le stazioni sciistiche, come Font-Romeu, sono stati installati dispositivi sui cannoni da neve per poter collegare le pompe e attingere a queste risorse, inutilizzate durante la stagione estiva.

La questione del riutilizzo delle acque reflue trattate rimane complessa, con tempi di stoccaggio limitati e la necessità di risciacquare le attrezzature con acqua pulita, come nel caso dell’acqua salata. Perché parallelamente alla diversificazione della risorsa, anche le attrezzature sono destinate ad evolversi, con l’uso di manichette antincendio ad alta pressione, l’uso di ritardanti e composti schiumogeni o addirittura l’impiego di pompe adatte a raccogliere l’acqua in tutti i ambienti, qualunque siano le specificità topografiche.

Combattere il fuoco con il fuoco

L’incendio prescritto, l’estinzione dell’incendio e l’incendio tattico sono altri modi per prevenire o combattere gli incendi, presentati durante la conferenza dal comandante Jérôme Jallet dello SDIS 30 (Gard). L’incendio prescritto, pratica ancestrale ben nota agli antichi pastori, consiste nell’approfittare delle condizioni umide dell’inverno per ripulire i cespugli utilizzando il fuoco, eliminando così la vegetazione che potrebbe essere utilizzata come combustibile una volta arrivata l’estate. Questa tecnica permette anche ai vigili del fuoco più giovani di apprendere il mestiere in un ambiente sicuro.
In caso di incendio accertato, il controfuoco consiste nell’accendere un fuoco, da una zona riparata come un sentiero, davanti al fuoco iniziale in modo che questo gli venga incontro. Il ritorno di fiamma riduce il combustibile disponibile, il che riduce notevolmente la potenza del fuoco che non ha più materiale su cui avanzare. Infine, il fuoco tattico viene utilizzato soprattutto per attaccare il bordo del fuoco. Quando si sviluppa a dente di sega, ad esempio sui rilievi, la combustione strategica consente di riallinearlo per facilitare il lavoro dei vigili del fuoco.

Il ruolo poco conosciuto dei genieri forestali

FORCE 06, nelle Alpi Marittime, riunisce diversi forestali-genitori. Sono responsabili della manutenzione delle infrastrutture DFCI (Difesa Forestale Contro gli Incendi) e svolgono azioni di prevenzione e manutenzione dell’area forestale. Diagnosi della situazione, accertamento e cause degli incendi, sgombero dei cespugli, monitoraggio delle riserve idriche, intervengono in campo per potare e creare zone di appoggio alla lotta liberando spazi nei massicci che potrebbero rallentare la progressione di un incendio.

Il modo più ovvio per risparmiare acqua è semplicemente prevenire lo scoppio degli incendi. E il modo migliore per aiutare i vigili del fuoco spetta a tutti i cittadini: 9 incendi boschivi su 10 sono di origine umana, la metà dei quali sono dovuti a negligenza. Mozziconi di sigaretta gettati, barbecue organizzati vicino alla vegetazione, carburante immagazzinato troppo vicino a casa, mancato rispetto delle restrizioni di accesso alle aiuole… Cambiamo comportamento, i vigili del fuoco e la natura ci ringrazieranno!

Testimone di un incendio? Contatta subito il 18 o il 112

Rispettare le regole per il bene comune. Per i più resistenti alle leggi si applicano sanzioni pecuniarie:
– Un falò o una sigaretta: 135€ di multa
– Assenza di sgombero (50 metri attorno alla vostra abitazione): 135€ di multa
– Guida fuoristrada: 1500€ di multa
– Responsabilità per incendio, anche involontario: 3.500 euro di multa e 6 mesi di carcere.

L’Intesa Valabre, partner della Regione Sud

Dal 1963, l’Intesa Valabre si occupa di questioni legate agli incendi. Fu dopo l’anno 1962, devastante per le foreste, che venne creato questo stabilimento pubblico. Pioniere e visionario nei mezzi di lotta, l’Intesa investì nei primi Catalina (bombardieri acquatici). L’Intesa Valabre è prevenzione incendi ma anche ricerca e sviluppo, sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni geomatiche.

FONTE: Regione Sud.

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