Il “Benu Village” fondato nel 2015 a Esch-sur-Alzette è stato il primo ecovillaggio della Grande Regione. Il progetto ecosociale dedicato all’economia circolare è stato sovvenzionato anche con fondi pubblici, in particolare dal Comune di Esch. Che si tratti di cibo, mobili o vestiti: ciò che gli altri vogliono buttare via, al “Benu Village” è stato riciclato.
Purtroppo il sito è stato chiuso l’anno scorso. L’associazione che gestiva il “Benu Village” versava in gravi difficoltà finanziarie ed è stata messa in liquidazione alla fine dello scorso anno. A fine dicembre 2023 anche l’ecovillaggio, situato non lontano dal confine francese, è stato interessato da due incendi successivi in un breve lasso di tempo. Alcuni container erano stati completamente distrutti da un incendio. Le autorità municipali hanno deciso di radere al suolo il villaggio, poiché lì la sicurezza non poteva più essere garantita.
L’ecovillaggio funzionava secondo il principio dell’economia circolare: cibo, vestiti, mobili… tutto veniva riciclato. In questo senso anche il sito dovrebbe essere destinato ad un nuovo uso. Tuttavia, le domande concrete rimangono senza risposta. Una ventina di dipendenti che lavoravano al Benu Village hanno perso il lavoro lo scorso anno.
Oggi i funzionari municipali vogliono ripulire il sito. “Il rischio di crollo è grosso se passa qualcuno e la struttura metallica, che è l’unica cosa rimasta, si rompe. E’ semplicemente un posto pericoloso. Allora hai un grosso mucchio di spazzatura in giro, lo chiamerò così. Si tratta di cose che sono state danneggiate durante l’incendio o che sono state rimosse dai vigili del fuoco, che hanno dovuto essere fatte a pezzi, o anche la facciata che è stata rimossa. È tutto quell’aspetto, devi solo ripulire il posto“, secondo Christian Weis, sindaco di Esch-sur-Alzette.
Il consiglio comunale ha votato una stima di 220.000 euro per rimettere in ordine il terreno situato tra Boulevard Prince Henry e rue Dodin. L’ecovillaggio fondato nel 2015 è ora messo in liquidazione e il comune è in attesa del permesso per intraprendere i lavori sul sito.
“Tutto nel sito appartiene ancora alla Onlus che è in liquidazione, il sito è nostro, il terreno è nostro. Quando potremo effettivamente iniziare a lavorare su questo sito? E poi l’altra questione è che al momento dell’incendio è stata aperta un’inchiesta giudiziaria e anche lì bisognerà aspettare per poter accedere al cantiere e lavorarci.“, spiega Christian Weis.
I contenitori sono inutilizzabili. L’altra parte del sito non è stata danneggiata. L’entità del recupero sarà possibile solo una volta dichiarata la liquidazione. Le autorità comunali vorrebbero che il sito continuasse a essere gestito secondo il principio dell’economia circolare. A questo scopo nel bilancio comunale è già prevista una dotazione di 300.000 euro.
“Abbiamo detto che avremmo lanciato un bando al quale avrebbero potuto candidarsi organizzazioni no-profit, aziende del settore, organizzazioni sociali o enti pubblici. Potremo poi stabilire come continuare ad utilizzare questo sito in questa logica”indica il sindaco di Esch.
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