Una giornata dedicata agli operatori sanitari che fanno del bene a Saint-Fargeau

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Lunedì 24 giugno 2024 l’équipe multidisciplinare del day care ha ospitato una giornata dedicata ai caregiver: l’occasione per esplorare le ricadute della malattia su chi li assiste.

Il centro diurno itinerante di Saint-Fargeau, Charny e Champcevrais ha dedicato lunedì una giornata agli operatori sanitari presso la casa di cura Saint-Fargeau. Guidata dal suo team multidisciplinare – Emmanuelle Voillequin, neuropsicologa, Karine Beauhaire, dietista, e Fanny Dourthe, terapista occupazionale – la giornata mirava a offrire “una migliore conoscenza delle malattie neuro-progressive e delle loro ripercussioni sulla vita quotidiana”. Attraverso due convegni durante i quali abbiamo potuto scambiarci idee, ottenere risposte concrete a domande specifiche nonché consigli per noi stessi e per le persone care che supportiamo. “Spero, credo, che gli operatori sanitari se ne vadano più sereni”, ha detto Charlotte Martaud, che supervisiona l’ADJ.

La conferenza-scambio mattutina, intitolata “Comprendere la malattia di Alzheimer”, si è proposta di affrontare i sintomi e la diagnosi della malattia, nonché di identificare il ruolo del caregiver. La sessione pomeridiana ha esplorato la “Malattia quotidiana”: le sue ricadute sui gesti della vita, le soluzioni per il caregiver.

“L’altro prima di sé”

Intorno al tavolo, una decina di partecipanti, che accompagnavano un marito o una madre, hanno parlato con confidenza delle loro difficoltà e condiviso le loro esperienze. “Mettiamo sempre gli altri al primo posto. Io non faccio più niente. Viviamo isolati, in un mondo separato, su un altro pianeta”, spiega uno di loro. L’unico momento in cui mi rilasso è la sera, verso le 20. Là, dopo andando a letto, soffio…”

I relatori hanno insistito sulla necessità di conoscere i propri limiti, di ascoltarsi per individuare segnali di stanchezza, di cercare aiuti esterni (servizi alla persona, cure occasionali di guardia), tra gli altri. Precisando in particolare: «Da qualche parte siamo obbligati a piangere la persona, che non è più la stessa, per costruire qualcosa di nuovo».

Questo autunno dovrebbe essere organizzata una seconda giornata per il caregiver.

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