In questa lettera mensile troverete un aggiornamento sull’andamento dell’oro oltre a diverse notizie e analisi su temi che influenzano il prezzo del metallo giallo.
Cosa ricordare del mese scorso
- Performance nel mese di ottobre: +6,88%, trainata dalle elezioni americane
- Le prospettive di tensioni geopolitiche mantengono l’oro attraente
- I BRICS vogliono creare una borsa dei metalli preziosi
- Polonia, primo paese acquirente nel 2024
+6,88% ad ottobre
Il prezzo dell’oro in euro è aumentato del 6,88% nel mese di ottobre, raggiungendo alla fine del mese il livello di 2.517 euro l’oncia. Il 29 ottobre il metallo giallo ha addirittura raggiunto il massimo storico al secondo Fixing di Londra a 2.564,51 euro l’oncia. La performance in euro nel 2024 si attestava al +34,5% a fine ottobre, mentre il CAC 40 è sceso del 2,45% da inizio anno.
Nel mese di ottobre il prezzo è stato trainato dal calo dei tassi americani, dall’incertezza del contesto internazionale, in particolare in Medio Oriente e Ucraina, nonché dalle elezioni americane. Su questo punto, l’oro ha beneficiato del suo status di bene rifugio contro il timore di elezioni serrate e indecise, con possibili riconteggi e ricorsi legali, o addirittura incidenti interni.
Correzione a novembre in seguito all’elezione di Trump
Tra la fine di ottobre e la chiusura dell’11 novembre il prezzo del metallo giallo è sceso del 2%, portando la performance 2024 al +31,7%. Il mercato azionario, nonostante il rimbalzo, resta in territorio negativo: l’indice parigino perde ancora l’1,4% da inizio anno.
Dopo il forte rialzo di ottobre, il clima post-elettorale ha quindi offerto una finestra per effettuare prese di profitto.
Le elezioni americane sono state infatti sorprendenti con la netta vittoria del candidato repubblicano, una chiarezza che ha rapidamente fugato le incertezze che circondavano le elezioni. I mercati hanno registrato un’impennata, in particolare negli Stati Uniti, poiché gli investitori si aspettavano politiche favorevoli alle imprese (meno regolamentazione e tasse) favorevoli ai prezzi delle azioni. L’oro, tradizionalmente correlato negativamente con i mercati rischiosi, ha perso parte del suo interesse come bene rifugio e si è logicamente corretto.
Altro fattore che ha pesato sul prezzo del metallo giallo: il rialzo dei tassi di interesse sul mercato, dovuto ad un probabile impatto inflazionistico delle politiche di Trump, sotto il doppio effetto di stimolo dell’economia e di dazi doganali che renderanno più costose le importazioni. Infine, il dollaro si è apprezzato in modo significativo, il che, per gli investitori europei, ha attenuato la correzione del metallo giallo tradizionalmente quotato in dollari.
Le prospettive di tensioni geopolitiche mantengono l’attrattiva dell’oro
Il secondo mandato di Trump sorprenderà meno del primo: conosciamo il carattere, la sua imprevedibilità e la sua inclinazione protezionistica. Ciò che è meno noto è come reagiranno Cina, Russia, Ucraina e Iran alle dichiarazioni e alle decisioni di Trump. Anche questi paesi hanno imparato dal primo mandato e potrebbero essere più coraggiosi nelle loro reazioni.
Anche se la correzione del prezzo dell’oro dovesse continuare, le caratteristiche del metallo giallo continueranno ad essere apprezzate dagli investitori. Nella sua nota sulla strategia di investimento post-elettorale, la banca privata svizzera Lombard Odier mantiene la sovraponderazione dell’oro “come strumento di copertura del portafoglio”. Sostiene di evitare i rischi geopolitici e di favorire la liquidità dei paesi sviluppati. Stesso posizionamento per la banca privata Pictet che cita crescenti incertezze e potenziali tensioni geopolitiche.
I BRICS vogliono creare una borsa dei metalli preziosi
Il vertice dei BRICS si è svolto alla fine di ottobre a Kazan, in Russia. Nel comunicato finale, al punto 91, i paesi membri dichiarano di “sostenere gli sforzi per aumentare il commercio di metalli preziosi tra i BRICS sulla base di standard di qualità comuni”.
Secondo la Reuters tra i paesi membri del gruppo BRICS sono in corso trattative per la creazione di una borsa dei metalli preziosi. Il Ministro delle Finanze russo Anton Siluanov ha recentemente affermato che “Il meccanismo includerà la creazione di indicatori di prezzo per i metalli, standard per la produzione e il commercio dell’oro e strumenti per l’accreditamento dei partecipanti al mercato dell’oro, per il regolamento, la consegna e l’audit all’interno dei BRICS”.
Va ricordato che Cina e Russia sono i due maggiori produttori mondiali di metallo giallo (con 378 e 321 tonnellate rispettivamente estratte nel 2023 secondo il World Gold Council) e che l’oro russo è soggetto a sanzioni. La creazione di infrastrutture di mercato (borse, sistemi di regolamento, definizione di standard) entrerebbe così in concorrenza con la London Bullion Market Association (LBMA) che rimane lo standard internazionale, ma occidentale.
La Polonia acquista 22 tonnellate d’oro a settembre
La Polonia si distingue come il paese più attivo in termini di aumento delle proprie riserve auree. All’inizio di ottobre, il governatore della banca centrale del paese, Adam Glapinski, ha annunciato che il paese deteneva ora 420 tonnellate di oro, rispetto alle 22 tonnellate di settembre. Ciò porta gli acquisti nel 2024 a 61 tonnellate di metallo giallo, posizionando il Paese in cima alla lista ufficiale del 2024.
Il governatore ha annunciato di voler proseguire su questo slancio per detenere il 20% delle sue riserve nel metallo giallo. E ha aggiunto: “quando questo obiettivo sarà raggiunto, entreremo nel novero delle migliori economie del mondo”.
Al di là dell’obiettivo economico, non c’è dubbio che Varsavia attribuisce un’importanza strategica a queste riserve che stabilizzerebbero l’economia nei momenti difficili, poiché il paese si troverebbe probabilmente in prima linea nello scontro con la Russia.
Avvertimento :
Il prezzo dell’oro può variare significativamente al rialzo o al ribasso. Le informazioni contenute in questo documento non costituiscono una raccomandazione di investimento e il lettore è invitato a chiedere consiglio a professionisti per la gestione del proprio risparmio.
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