Nel numero diEstelle mezzogiorno: non ci mentiremo a vicenda trasmesso questo mercoledì 20 novembre su RMC Story, la conduttrice è rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire l’identità del suo ospite, presentato semplicemente come portavoce di un’associazione.
Stop alla brutta Francia. Questo è il nome di una delle sezioni della giornata in Estelle mezzogiorno: non ci mentiremo a vicenda su RMC Storia. Questo mercoledì la conduttrice ha dedicato parte del suo programma quotidiano ai numerosi spazi commerciali. Attivi o abbandonati, la loro crescente presenza ben oltre le metropoli, così come l’uso, a volte eccessivo, della pubblicità infastidisce i difensori dell’ambiente raggruppati dal 1992 sotto il collettivo Paysages de France. Il suo portavoce ha anche discusso l’argomento in diretta il 20 novembre.
Estelle Denis sorpresa nello scoprire dal vivo l’identità del suo ospite
Dopo aver parlato a lungo telefonicamente con la sua ospite, Estelle Denis si è permessa di inserire un’osservazione personale e del tutto fuori tema: “Quando ho visto il tuo nome, ovviamente, sono andato in tilt. Sai, io appartengo alla generazione di Canal+, quindi stavo guardando I Deschien Ovviamente”. Una fiducia non di poco conto visto che quella che è stata semplicemente presentata su uno striscione in onda come il “portavoce dell’associazione Paysages de France” è soprattutto un attore noto al grande pubblico per aver interpretato un personaggio omonimo. “Ho visto la tua foto, ho detto ‘Ma è lui, è incredibile’. Ma che viaggio Oliviero Saladino ! Come passiamo Apertura portavoce dell’associazione Paysages de France?”, chiese il presentatore, sembrando affascinato.
Olivier Saladin impegnato e sgomento di fronte al degrado dei paesaggi
«Proprio perché sono un attore e viaggio molto per la Francia“, ha risposto semplicemente Olivier Saladin. Formatosi in teatro, che resta il suo mezzo principale, l’artista 72enne è anche richiesto in televisione (da ultimo in Febbre) e al cinema di Bambole russe, per citare solo questo lungometraggio. “Così, quando eravamo in macchina con François Morel, ci siamo detti: ‘È incredibile come la Francia sia diventata brutta in trent’anni’. All’improvviso ha preso un’altra forma e ho trovato che è comunque scandaloso. Perché il paesaggio è qualcosa di importante, che ci appartiene.”sottolinea in particolare.
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