L’ambasciatore palestinese, Hala Abou-Hassira, è stata intervistata dalla Commissione Affari Esteri dell’Assemblea Nazionale la mattina di mercoledì 20 novembre. L’occasione per allertare i rappresentanti dei gruppi e dei deputati presenti sul massacro in corso, per discutere di un futuro riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia e per rispondere alle accuse di antisemitismo, che sono diventate onnipresenti da più di un anno.
La rappresentante dell’Autorità Palestinese in Francia ha aperto il suo intervento ricordando i crimini di cui è accusato il governo israeliano, come l’ecocidio commesso nella Striscia di Gaza, “pochi giorni prima della COP di Baku”. Mentre “Il 60% dei terreni agricoli è inutilizzabile”distrutta da ripetuti bombardamenti e “Rilascio di sostanze chimiche tossiche” da quest’ultimo, la Striscia di Gaza è quasi sepolta “45 milioni di tonnellate di detriti”.
Scambio di tensione e attacchi dei parlamentari
“L’idea che mi spaventa è quella del futuricidio, ovvero la cancellazione di esseri, luoghi e storiaaggiunge. La distruzione sistematica distrugge tutte le possibilità per il futuro. Israele è andato oltre il futuricidio. Israele bombarda perfino i morti nei cimiteri. » L’udienza, condotta dal presidente della commissione per gli affari esteri, il deputato moderno Bruno Fuchs, è stata soprattutto teatro di scambi tesi e di attacchi da parte di diversi parlamentari.
Come quando Caroline Yadan, deputata dei francesi residenti all’estero, in particolare da Israele e dal Medio Oriente, ha attaccato il “radici conosciute e profonde del male” che, secondo lei, ha portato Hamas a impegnarsi il 7 ottobre. Secondo il membro del gruppo Ensemble pour la République e autore di un disegno di legge volto a criminalizzare ogni critica rivolta a Israele, si tratterebbe di un misto di “disumanizzazione, indicibili abusi sessuali, barbarie, fanatismo islamico e desiderio di sterminio genocida del popolo ebraico”.
Ma anche paragoni senza fondamento reale, come quando il presidente del gruppo LIOT, Laurent Mazaury, tracciò un parallelo tra il conflitto tra Palestina e Israele e quello tra Francia e Germania, durante la Seconda Guerra Mondiale: “Lei ritiene, signora Ambasciatrice, che l’Autorità palestinese che lei rappresenta davanti a noi sia in grado di riunire uomini e donne competenti e non corruttibili, capaci di convincere il popolo palestinese che è necessario ricostruire uno Stato rivolto al futuro e meno verso il passato? Come Francia e Germania hanno saputo fare e lo hanno fatto sotto la guida del generale de Gaulle e del cancelliere Konrad Adenauer”si chiese. “Ricordo che la riconciliazione tra Germania e Francia è iniziata dopo la pace e dopo la fine dell’occupazione tedesca della Francia”ribatté Hala Abou-Hassira.
Da parte sua, il deputato del Rassemblement National (RN), Sébastien Chenu, dopo aver criticato il tempo di parola del deputato socialista François Hollande, “negato” le scuse pronunciate pochi minuti prima dalla deputata ambientalista Sabrina Sebaihi, a nome del popolo francese. “Se la Francia ha fallito, è nei confronti di Israele”ha affermato, affermando il sostegno alle politiche di estrema destra del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ciononostante si sono levate voci per condannare le azioni dell’esercito israeliano.
Ad esempio, quando la deputata ribelle Sophia Chikirou ha ricordato che, “secondo un rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, pubblicato nel marzo 2024, gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati hanno registrato un’espansione record addirittura dall’ottobre 2023”.
Allo stesso modo, il segretario della commissione affari esteri, Jean-Paul Lecoq, ha protestato contro la proposta “politica statale contro il terrorismo” intrapreso dal governo israeliano. “Quando vediamo cercapersone rispetto ai libanesici diciamo che avendo anticipato fino a questo punto – ben prima del 7 ottobre – il fatto di poter uccidere senza misurare le cose… vi rimane un po’ di fiducia e di speranza? »ha chiesto all’ambasciatore palestinese in Francia.
Quest’ultimo avendo affermato, diverse decine di minuti prima, che “Ci troviamo di fronte al governo israeliano più fascista della storia di Israele, che sta mettendo a repentaglio le basi della pace ». Mentre un cessate il fuoco non sembra ancora essere all’ordine del giorno, e Benjamin Netanyahu ha riaffermato il suo desiderio di continuare la sua impresa di distruzione, le speranze per una pace duratura continuano a svanire.
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