Pierre Palmade si installa nell'aula, circondato dai suoi avvocati, Me Alain Barsikian e Me Céline Lasek. Sua sorella Hélène è al suo fianco. È accompagnato anche da Philippe Batel, uno psichiatra della dipendenza. Allo stand ha dichiarato la sua identità con voce debole: “Mi chiamo Pierre Palmade e sono nato il 23 marzo 68 a Bordeaux.”
Sono presenti anche due vittime dell'incidente: Yuksel e Mila. Devrim, il ragazzino ferito e traumatizzato dalle numerose cicatrici sulla testa, non è presente al processo. Prende la parola il legale delle parti civili che chiede l'anonimato per la giovane che ha perso il bambino. «Per lei è molto difficile, vorrebbe non essere riconosciuta per strada, non essere additata e vuole che i giornalisti rispettino questa scelta».
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