L'anno scorso, secondo questo rapporto annuale, 93 donne sono state vittime di femminicidio, 319 vittime di tentato femminicidio e 773 vittime di molestie da parte del coniuge o dell'ex coniuge che hanno portato al suicidio o a un tentativo, per un totale di 1.185 donne vittime.
È la prima volta che il Miprof inserisce nel conteggio complessivo le vittime del “suicidio forzato”, reato entrato nel codice penale nel 2020, su richiesta avanzata dalle associazioni femministe che chiedevano un quadro completo della violenza contro le donne.
In totale, “si tratta di più di tre donne al giorno che sono vittime di femminicidi diretti o tentati di femminicidi, come omicidi o assassinii, o indiretti come questi suicidi o tentati suicidi”, ha sottolineato Julie Caillet, responsabile del progetto dell'Osservatorio nazionale. della Violenza sulle Donne, che dipende dal Miprof.
“Tuttavia, questa cifra tiene conto solo dei femminicidi all'interno delle coppie e non consente di prendere in considerazione tutti i femminicidi”, ha chiarito durante una conferenza di presentazione del rapporto a Parigi. “Ma è importante ricordare che i femminicidi sono crimini di genere che mirano a uccidere direttamente o indirettamente donne e ragazze, proprio perché sono donne e ragazze, indipendentemente dalla loro relazione con l’autore del reato”.
Nel 2023, le forze dell’ordine hanno registrato 3.405 reati per oltraggio sessista e sessuale, ovvero il 19% in più rispetto al 2022, si legge anche nel rapporto.
E 230.000 donne adulte hanno dichiarato di essere state vittime di violenza sessuale, l'equivalente della popolazione della città di Lille. Queste donne hanno tra i 18 ed i 24 anni in quasi il 60% dei casi.
“Questa violenza è sconvolgente, inaccettabile e indicibile, continueremo a mobilitarci, la nostra lotta non deve mai finire”, ha dichiarato il ministro della Salute Geneviève Darrieussecq in apertura della conferenza.
“Sappiamo quanto sia difficile per le vittime chiedere aiuto, parlare, ma anche quanto sia difficile prestare orecchio”, ha dichiarato Paul Christophe, ministro responsabile per la parità tra donne e uomini, in un videomessaggio trasmesso in questa occasione.
Insistendo sull'importanza degli attori sul campo, ha stimato che “questa lotta non tollera cali [notre] attenzione”, a pochi giorni dal previsto annuncio di un nuovo piano di battaglia contro la violenza sulle donne.