Una ventina di dipendenti e rappresentanti sindacali si sono riuniti martedì 19 novembre davanti alla sede del CPAM a Digne-les-Bains. In particolare hanno chiesto un aumento dei loro stipendi.
Hanno deciso di dare l'allarme. A Digne-les-Bains, come ovunque in Francia, martedì 19 novembre i dipendenti degli enti di previdenza sociale hanno scioperato.
Aumento di 20 euro
Per l'occasione, una ventina di manifestanti si sono riuniti davanti alla Cassa di Assicurazione Malattia Primaria (CPAM) delle Alpi dell'Alta Provenza, per esprimere il loro malcontento.
Tra le loro richieste, la più gettonata riguarda la questione salariale. Tutti chiedono un aumento significativo del loro reddito.
“Il nostro indice è fermo da dieci anni. Rispetto all'anno scorso siamo aumentati solo di pochi centesimi. Anche oggi ci viene proposta una classificazione che non soddisfa le nostre aspettative e nella quale il 70% dei dipendenti verrà danneggiato. Noi ci viene offerto un aumento di 20 euro, ci prendono davvero in giro», dichiara Jenny Boucher, segretaria del sindacato delle organizzazioni sociali CGT delle Alpi dell'Alta Provenza.
“Chiediamo un valore in punti di dieci euro e l'indicizzazione all'inflazione, sapendo che è aumentata del 22% in circa quindici anni. Ma i nostri salari non hanno seguito”, precisa il rappresentante sindacale.
“Passeremo a un sistema americano”
Durante questa manifestazione organizzata davanti al CPAM, gli scioperanti hanno denunciato anche la messa in pericolo della previdenza sociale. Il disegno di legge finanziaria (PLFSS), secondo loro, organizza la “rottura dall’interno” del nostro sistema sanitario.
“Mette in atto 'defunding', aumenti dei contributi forfettari e delle franchigie. Ci vengono rimborsate sempre meno cose e ci affidiamo sempre più alle mutue (…) Abbiamo battuto per avere la previdenza sociale sarebbe bene che continuasse così. Non spetta a noi rispettare le leggi del governo. Se nessuno si muove, passeremo a un sistema americano”, spiega al microfono di BFM DICI. Elsa Rivera, delegato sindacale della CGT al CPAM di Digne-les-Bains.
I manifestanti chiedono quindi la previdenza sociale al 100% nonché il principio della previdenza sociale globale, della copertura totale e universale dei bisogni sociali, finanziata esclusivamente dai contributi sociali.
“L'idea sarebbe quella di ritornare ad una previdenza sociale universale che soddisfi realmente i bisogni senza spese vive. Migliore copertura di tutte le cure, migliori rimborsi…” sostiene Jenny Boucher, segretaria del sindacato delle organizzazioni sociali CGT 4 .
Secondo lei bisogna “tornare alle origini, quando fu creata la previdenza sociale nel 1945”. Un'idea a dir poco ambiziosa, per la quale la CGT locale intende continuare a mobilitarsi anche nelle prossime settimane.