I mugnai interrompono la produzione di farina

I mugnai interrompono la produzione di farina
I mugnai interrompono la produzione di farina
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Nel 2021 avete seguito le difficoltà vissute dall’industria molitoria senegalese. Una situazione la cui gravità aveva mobilitato tutti gli attori del settore nella ricerca di soluzioni.

Come tutti i senegalesi, i mugnai hanno preso atto della decisione dello Stato, emanata dal Consiglio Nazionale dei Consumatori del 21 giugno 2024, di abbassare il prezzo della farina da panificazione da 19.200 a 15.200 franchi CFA, con una riduzione di 4.000 franchi CFA.

Questa misura arriva in un momento in cui il costo medio del grano è in costante aumento e supera i 300 euro. Questa realtà non ci consente di fornire una risposta basata sulla riduzione della maggior parte dei fattori di produzione della farina. Il lavoro svolto in un incontro tecnico con i servizi statali ha rivelato che l’esenzione dai dazi doganali e dalle imposte sul valore aggiunto (Iva) rappresenterebbe 1.355 franchi CFA sul prezzo della borsa.

In queste condizioni, il finanziamento della differenza di 2.645 franchi CFA sul prezzo della farina resta incerto per le aziende molitorie e per tutti gli operatori del settore. La riduzione di 4000 franchi CFA non è stata finora finanziata.

È quindi con rammarico che annunciamo che l’Associazione dei mugnai industriali del Senegal impegna i suoi 7 membri ad adottare una misura di ritiro. I Miller non possono adottare un sistema di vendita in perdita e dichiarano ufficialmente la cessazione temporanea della produzione.

Vi ricordiamo che l’articolo 30 della legge n°94-63 del 22 agosto 1994 (sui prezzi, sulla concorrenza e sulle controversie economiche) ci vieta formalmente di vendere in perdita.

Attualmente, il continuo aumento dei prezzi del grano viene ignorato dalle autorità. L’AMIS ha allertato il Ministero dell’Industria e del Commercio sugli effetti di un provvedimento affrettato riguardo alle scorte di grano già nel circuito produttivo e ai volumi di farina in vendita nelle reti di distribuzione. Ma nonostante questi avvertimenti sull’impreparazione del settore, il prezzo di costo della farina annunciato dal Consiglio nazionale della concorrenza è ben inferiore al prezzo di vendita effettivo e la data di entrata in vigore è un duro colpo per l’attività delle parti interessate.

Tanto che ogni sacco di farina consegnata dalle unità produttive costituisce una chiara violazione della legge senegalese oltre ad amplificare le perdite delle aziende produttrici.

L’applicazione dei prezzi annunciati obbliga indirettamente i mugnai a sovvenzionare il prezzo del pane. Una situazione che porterà inevitabilmente le 7 società verso un fallimento pianificato e collettivo.

I frantoiani ribadiscono le loro aspettative di chiarimenti sui seguenti 4 punti:

1. Il regime di compensazione della riduzione è vago. Finora non è stata data risposta alla copertura totale dei restanti 2.645 franchi CFA a titolo di risarcimento sul prezzo del sacco di farina panificabile. È necessario identificare il soggetto finanziatore e conoscere le modalità di pagamento.

2. Il regime di esenzione dai dazi doganali e dall’IVA nonché la data di entrata in vigore non sono chiari. È fondamentale chiarire le modalità per tenere conto delle scorte di grano già tassate e fermate presso i mugnai a causa della revisione dei prezzi per decisione unilaterale dello Stato.

3. Il sistema di compensazione dei volumi venduti dai distributori e dai grossisti di farina per panificazione è poco conosciuto. Ma anche questi attori del settore sono costretti a vendere in perdita.

4. Manca il regime dei prezzi applicabile nella regione e a Dakar tenendo conto dei trasporti. In modo che l’intero settore sia esposto a sanzioni alla data di entrata in vigore annunciata.

Ricordiamo che i mugnai industriali sono imprenditori coscienziosi, attori economici responsabili e incrollabili difensori della produzione locale.

Questo è il motivo per cui l’AMIS si rivolge a tutti i partner economici e governativi per preservare la produzione industriale vitale per tutti.

Si decide, a partire da questo lunedì, 24 giugno 2024, un arresto periodico e collettivo della produzione per rallentare il livello delle perdite indotte quotidianamente, fino a quando non verrà fornita una risposta che garantisca la sopravvivenza dei frantoiani.

Attraverso questo processo condividiamo le preoccupazioni di tutti gli attori del settore di fronte alle persistenti incertezze legate al calo dei prezzi.

Attraverso questo processo, stiamo rallentando la disoccupazione tecnica, il che è inevitabile nelle prossime settimane, date le sfide legate alla preservazione dell’occupazione prima delle opzioni di licenziamento economico.

Attraverso questo approccio responsabile e civico, esortiamo le autorità governative a garantire la stabilità del mercato nell’interesse del settore e a rilanciare il dialogo necessario e benefico. Il settore è sull’orlo di una crisi senza precedenti ed è in gioco la sua sopravvivenza.

Le misure che abbiamo appena annunciato sono destinate a essere rinnovate su iniziativa dei Meuniers Industriels du Senegal fino a quando non si troverà una risposta definitiva.

Restiamo convinti che solo un’industria forte e dinamica possa garantire lo sviluppo, l’occupazione e le entrate fiscali necessarie per il futuro del Senegal.

I mugnai industriali del Senegal ringraziano tutti i loro dipendenti, gli attori economici e le parti sociali per i messaggi di incoraggiamento e solidarietà ricevuti.

I mugnai non possono mandare alla deriva l’intero settore!!!

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