La “figlia dell’UQAM”, Hélène Boudreau, vince il primo processo contro un promotore immobiliare

La “figlia dell’UQAM”, Hélène Boudreau, vince il primo processo contro un promotore immobiliare
La “figlia dell’UQAM”, Hélène Boudreau, vince il primo processo contro un promotore immobiliare
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La “figlia dell’UQAM”, Hélène Boudreau, ha appena vinto il primo processo davanti alla Corte contro l’imprenditore immobiliare Rhéal Dallaire, che avrebbe legami con la criminalità organizzata, abbiamo appreso Notizie TVA.

Pochi giorni fa, un giudice ha autorizzato il sequestro prima della sentenza e ha quindi posto la proprietà del signor Dallaire sotto l’autorità dei tribunali.

In questo caso si tratta di due triplex del progetto Villanova nel quartiere Lachine, a Montreal.

Il sequestro prima del giudizio è legato a una causa civile intentata da Hélène Boudreau lo scorso febbraio.

Lei accusa gli imputati di aver messo in atto “manovre ingannevoli, illegali e abusive” con l’obiettivo di incoraggiarla a investire in un progetto di sviluppo immobiliare.

Ora chiede di diventare proprietaria degli immobili pagando il resto del loro valore, o almeno di essere rimborsata delle somme investite.

La signora Boudreau sarebbe stata truffata per più di 1,5 milioni di dollari in questo progetto.

La giovane donna avrebbe detto a Dallaire che aveva difficoltà a “ottenere finanziamenti standard” a causa della sua occupazione.

Secondo i documenti giudiziari ottenuti da Notizie TVAil promotore ha quindi offerto il suo aiuto suggerendogli di agire come suo candidato.

Con fiducia, Hélène Boudreau avrebbe pagato non meno di 1.060.969 dollari in poco più di un anno per acquisire i due triplex. Anche se rappresentassero tutti i suoi risparmi, secondo la causa civile non avrebbe firmato alcun documento.

Non negoziabile

Poco dopo, si legge, una società appartenente a Dallaire acquistò gli edifici per poco più di 3 milioni di dollari, senza mai consultare la Boudreau sul finanziamento.

Nel progetto sarebbe stata coinvolta anche la moglie del promotore, Isabelle Gagnon.

I coniugi però non avrebbero ottenuto il finanziamento attraverso i tradizionali canali bancari, bensì attraverso un creditore che avrebbe offerto, con un tasso di interesse annuo stimato al 18%, “lontano dai finanziamenti bancari standard”.

Il signor Dallaire le avrebbe poi fatto firmare un contratto di nomina, dicendole che non aveva il diritto di consultare un avvocato, che le clausole erano “non negoziabili” e che se non avesse firmato, non sarebbe stata rimborsata, si presume.

“La querelante si è trovata bloccata di fronte alle pressioni esercitate dall’imputato Dallaire”, si legge nella causa. Se [elle] se fosse stato a conoscenza del tasso di interesse richiesto, nonché delle altre condizioni, non avrebbe mai stipulato un contratto con gli imputati”.

Perquisita la residenza del signor Dallaire

La lussuosa casa di Rhéal Dallaire è stata perquisita l’anno scorso, insieme a quelle dei famigerati Hells Angels e del mafioso Francesco Del Balso, da allora assassinato.

Inoltre, gli atti giudiziari ottenuti da Notizie TVA indicano che il signor Dallaire è stato condannato a pene detentive negli anni ’90 per traffico di droga, frode, estorsione, furto e aggressione.

Secondo un rapporto d’indagine di una società privata sono registrati a suo nome non meno di 26 atti penali e penali e 76 atti civili.

Ben 32 sentenze hanno disposto il risarcimento dei danni

un totale di $ 2.265.585,83 sono stati assegnati contro Dallaire tra il 1992 e il 2024.

Attualmente sono attivi circa 14 fascicoli, il cui ammontare ammonta a controversia

101 547 104,45 $.

Si è unito lo scorso marzo al Giornale di MontrealRhéal Dallaire ha risposto di non voler commentare il caso, prima di definire la questione “comica” e di contattare il suo avvocato.

Con la collaborazione del Journal de Montréal

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